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Pescara, 24/11/2024
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Data: 27/04/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Porto, è necessario un nuovo dragaggio. Pozzolano restringe a 4 metri e mezzo il pescaggio per le navi. E intanto la Galatea resta al largo

PESCARA L’ordinanza restrittiva è stata firmata dal comandante della Direzione marittima, Luciano Pozzolano, al termine dei rilievi batimetrici, effettuati all’indomani dell’incidente della motonave Galatea, martedì scorso. La navigazione all’interno della darsena commerciale del porto è stata abbassata di mezzo metro: si è passati dai 5 metri massimi di pescaggio, consentiti fino alla scorsa settimana, agli attuali 4 metri e mezzo. Una precauzione che è stata assunta per evitare che altre imbarcazioni possano arenarsi nello specchio d’acqua, a causa dei fondali troppo bassi e del dosso che si è formato dopo nemmeno un anno dal termine delle operazioni di dragaggio, proprio come è accaduto alla motocisterna che trasporta il carburante ai depositi del gruppo Di Properzio.«Non c’è alcuna conseguenza per i traffici commerciali e petroliferi», sottolinea Pozzolano, «ma nelle prossime settimane ci sarà bisogno di un nuovo intervento di scavo dei fondali del porto. La Sidra, la ditta che si è occupata del dragaggio dello scalo e dei rilievi batimetrici subito dopo l’incidente, un’operazione quest’ultima condotta in tempi record, ci ha già assicurato che manderà nuovamente a Pescara la draga per portare via il quantitativo di sabbia necessario per ripristinare i 5 metri di pescaggio nella darsena commerciale». Intanto, ieri mattina, la motonave Galatea ha fatto nuovamente capolino all’ingresso del porto. Al momento si trova in rada, ossia in un’insenatura riparata dalle onde e dal vento, con un carico ridotto di circa 1.000 tonnellate in meno. L’arrivo alla banchina del molo sud per scaricare gli idrocarburi è stimato per domani mattina. «Per noi è un altro problema», rimarca l’imprenditore Sabatino Di Properzio, «fortunatamente sembra che il clima elettorale abbia facilitato questo nuovo intervento di dragaggio». Secondo Di Properzio, l’incidente nel porto non è stato causato dal trasporto naturale dei sedimenti lungo il corso del fiume, ma dalla mancata protezione tra la zona dello specchio d’acqua dragata e quella, invece, che non è stata toccata dai lavori. «La mareggiata che c'è stata prima di Pasqua», spiega, «ha spostato di 5-10 metri la zona dragata. Il gradino tra le due parti andava protetto con i materassi in cemento armato che sono parcheggiati da due mesi sulla banchina, ma quest'intervento non è stato fatto».

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