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Pescara, 24/11/2024
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Data: 27/04/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Cig, mancano 20 milioni «In migliaia senza reddito». L’allarme dei sindacati, mercoledì presidi davanti alle prefetture abruzzesi

PESCARA La situazione sugli ammortizzatori sociali in deroga è notevolmente peggiorata negli ultimi mesi, rischiano di restare senza reddito migliaia di lavoratori e lavoratrici. Sono le conclsuioni alle quali sono arrivati i sindacati al termine di una disamina sulla situazione dei finanziamenti che arrivano da Roma. Una situazione che rischia di diventare esplosiva e che ha spinto Cgil, Cisl e Uil, ad organizzare per mercoledì un presidio dalle 10 alle 12,30, davanti alle quattro prefetture abruzzesi. «Tutto ciò», scrivono in una nota coingiunta i tre segretari Gianni Di Cesare (Cgil), Maurizio Spina (Cisl) e Roberto Campo (Uil), «a causa della mancata copertura di novembre e dicembre 2013 (per i quali servono altri 20 milioni di euro) e per l'assenza di indicazioni circa la copertura e il riparto del 2014». «Basti pensare», proseguono i sindacati, «che i lavoratori in cassa integrazione in deroga e mobilità in deroga in Abruzzo sono oltre 5.500, molti dei quali aspettano il pagamento delle indennità relative agli ultimi cinque mesi, da novembre 2013 a marzo 2014». Dall’analisi emerge che le ore di cassa integrazione autorizzate dall'Inps in Abruzzo nel periodo gennaio-febbraio 2014 sono state 4.527.643, alle quali si aggiungono quelle in deroga non ancora autorizzate a causa della mancata copertura finanziaria da parte del governo. Inoltre nel periodo più recente, gennaio-marzo 2014, sono state autorizzate 8.436.227 ore. «Tra l’altro», sottolineano Cgil, Cisl e Uil, «l'incertezza del finanziamento della cassa integrazione in deroga, collegata al Decreto interministeriale in corso di definizione e che introduce pesanti tagli e limitazioni alla concessione degli ammortizzatori sociali in deroga, può determinare ulteriori licenziamenti, che si aggiungono alla già difficile situazione occupazionale della regione, che solo l'anno scorso ha perso 18mila posti di lavoro». Dai dati economici diffusi ieri è emerge un’altra indicazione negativa per l’Abruzzo. Riguarda il numero delle imprese entrate in procedura fallimentare e in concordato nel primo trimestre 2014 con le relative variazioni rispetto al primo trimestre 2013. Ebbene, gli aumenti più consistenti sono in Abruzzo, Liguria, Puglia, Umbria e Marche mentre in termini assoluti il primato spetta alla Lombardia con il maggior numero di procedure fallimentari aperte (808), seguita da Lazio (364) e Toscana (293). In Abruzzo, in particolare, le imprese fallite nel primo trimestre 2014 sono state 807 con un incremento del 77,8% rispetto allo stesso periodo del 2013 mentre i concordati sono stati 18 ( +125%).

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