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Pescara, 24/11/2024
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Data: 27/04/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Pescara. Nove in gara per fare il sindaco. Sgomitano in 20 per ogni posto. Un esercito frammentato in ventuno formazioni

PESCARA Due settimane dopo la domenica delle Palme, nel centrodestra qualcuno porge il ramoscello d'ulivo per trovare l'intesa mai raggiunta in tre mesi. È questa la notizia del sabato pescarese, ultimo giorno utile per la presentazione delle liste, news fornite da Carlo Masci, leader di Pescara Futura, che ha chiesto ai due fratelli coltelli Mascia e Testa di firmare prima del 25 maggio un gentlemen-agreement prima del 25 maggio, un accordo che preveda il sostegno del perdente a chi andrà al ballottaggio. Una proposta che nel comitato di Guerino Testa qualcuno ha definito «fuori tempo massimo», qualcun altro «irricevibile» e l'ex sindaco Carlo Pace, che sta con Testa, ha letto come «un segno di debolezza della controparte». Un ramoscello d'ulivo che lo stesso Guerino Testa ha scansato, mentre la coordinatrice regionale del Ncd Federica Chiavaroli è andata in contropiede: «Chiedo al presidente Chiodi di organizzare una conferenza stampa per una stretta di mano fra i due candidati affinché ci sia fair play al ballottaggio». E che vinca il migliore che per la Chiavaroli rimane Guerino Testa. Di certo sembra che Mascia e Testa siano preda di un "cupio dissolvi" che li porta fatalmente a lavorare per i "nemici". Parliamo del candidato del centrosinistra Marco Alessandrini e della candidata del Movimento 5 Stelle Enrica Sabatini. Alessandrini va avanti senza acuti benché abbia assoldato nelle sue liste musicisti avvezzi al crescendo rossiniano. La leader pentastellata non deflette dalle regole del Movimento neanche quando si tratta di far sapere ai cittadini quali sono i candidati consiglieri che devono lavorare per lei. La quantità, mai come in questi casi, non fa la qualità. Basta andare a contare le liste: nove candidati sindaco con 21 liste, ciascuna con 32 candidati per un totale di 670 aspiranti consiglieri comunali, un'enormità, tutti a caccia di uno dei 32 posti in aula, che cinque anni fa erano 40. Un gioco al massacro inversamente proporzionale alla disaffezione dei cittadini verso la politica: più la società si allontana dal palazzo, più aumenta la brama di occupare una poltroncina. Nel centrodestra, il sindaco uscente Mascia conta tre liste a sostegno (Forza Italia, Fratelli d'Italia e Pescara Futura), Testa ne spunta una in più (Nuovo centrodestra, Pescara in Testa, Rinascita popolare e Udc); nel centrosinistra, Marco Alessandrini ha il team più numeroso (Partito democratico, Sel, Bene Comune, Persone comuni, Lista Teodoro e Liberali-Popolari); nel mezzo, il mare magno di partitini fra i quali Roberto De Camillis si permette il lusso di avere tre liste (De Camillis sindaco, Difendere Pescara, Progetto Pescara); da soli tutti gli altri candidati sindaco ovvero Loredana Di Paola (L'altra Pescara), Enrica Sabatini (Movimento 5 Stelle), Florio Corneli (Pescara a colori-Abruzzo civico), Alessio Di Carlo (La grande Pescara) e Vincenzo Serraiocco (Serraiocco sindaco).

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