TERAMO Sei candidati sindaci contro Maurizio Brucchi. Chi dà per scontata la riconferma del sindaco uscente già al primo turno deve ora confrontare la sua forza contro quella di Manola Di Pasquale, sostenuta dal Pd e da una lista civica; l’ormai ex consigliere regionale Berardo Rabbuffo, sostenuto da due liste: «Libera Teramo» e «Centro democratico Liberali per Teramo». Due liste sostengono anche Graziella Cordone, l’epsonete che dovrebbe raccogliere voti sia dal centrosinistra sia della sinistra. Con lei le liste «Città di Virtù» e «Sinistra partecipAttiva. I grillini propongono candidato sindaco Fabio Berardini con una lista che proponi nomi che si affacciano per la prima volta sulla scena politica. Poi c’è Gianluca Pomante, che è sostenuto dala lista «Finalmente Pomante», nata dal movimento civico Teramo 3.0 che in questi ultimi mesi ha fortemente criticato l’attività svolta dall’amministrazione comunale uscente. Aveva annunciato la prospettiva di candidarsi, e alla fine ha trovato le firme necessarie e le persone da candidare Giorgio Giannella, leader della lista «Prospettiva Comune».
Un mese con centinaia di candidati che alla fine rimarranno delusi. I posti a disposizione sono 32, otto in meno delle passate consiliature. In molti porteranno acqua al mulino dei candidati più forti. Da superare c’è anche la prospettiva di una forte percentuale di astensionismo. Un partito, quello dei non votanti, che potrebbe arrivare alla doppia cifra e superare i numeri di qualche candidato sindaco. Le promesse cominciano ora.