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Pescara, 24/11/2024
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Data: 28/04/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Il centrosinistra: «D’Ambrosio si ritiri». Duro documento ma lui va avanti «I veti non servono»

PESCARA L'invito è perentorio: ritirare la candidatura di Giorgio D'Ambrosio o il Centro democratico sarà ritenuto fuori dalla coalizione che sostiene Luciano D'Alfonso. Questa volta non sono gli irriducibili del centrosinistra, come Sel e Idv, a chiedere la testa del sindaco di Pianella. Ma tutti. Il documento è infatti firmato dal segretario regionale del Pd, Silvio Paolucci, e poi da Tommaso Febo (Sel), Alfonso Mascitelli (Idv), Giulio Borrelli (Abruzzo civico), Massimo Carugno (Psi) e dallo stesso D'Alfonso per le due liste del presidente, Regione Facile e Valore Abruzzo. Un terremoto, mentre proprio per oggi è atteso a Pescara il leader nazionale del Cd, Bruno Tabacci, per sbrogliare una matassa sempre più ingarbugliata per il suo partito.
Intanto, dal piccolo regno di Pianella, Giorgio D'Ambrosio aspetta l'evolversi degli eventi fiducioso: «Vedrete, si risolverà tutto». Ieri l'ex presidente dell'Aca (ormai associata alla discarica dei veleni di Bussi quando è accostata al nome di D'Ambrosio), ha trascorso la domenica al telefono: «Mi ha chiamato Tabacci per esprimermi la sua solidarietà. Domani (oggi per chi legge; ndr) alle 20 sarà a Torre de' Passeri con tutti i candidati e avremo modo di parlare meglio a voce. La mia candidatura? Ormai è fatta. Ci batteremo per portare D'Alfonso alla presidenza della Regione». Per lui il caso è chiuso: «Non vi dico le telefonate di solidarietà che ho ricevuto oggi, soprattutto da esponenti del Pd. Non faccio i nomi per non creare imbarazzi a qualcuno». D'Alfonso non ha chiamato, ma si è fatto vivo firmando il documento che mette fuori gioco il sindaco di Pianella. Il candidato a governatore del centrosinistra aveva affidato la soluzione del caso a Paolucci, il segretario regionale del Pd, che da 48 ore ha un diavolo per capello dopo quanto è successo, visto che proprio lui era stato il primo a sbarrare la strada alla candidatura di D'Ambrosio nel suo partito. L'aggiramento dell'ostacolo ha mandato su tutte le furie l'intera coalizione.
D’Ambrosio però non molla prima di parlare a quattr'occhi con Tabacci: «All'Idv di Mascitelli ricordo che con i veti non si va da nessuna parte. Quelli posti dal suo partito nel 2008, sia alle regionali che alle provinciali di Pescara, ci portarono alla sconfitta. Abbiamo davanti una sfida difficile, mettiamo da parte le polemiche e lavoriamo insieme per vincere queste elezioni». Tabacci, prima di Torre de' Passeri, ha fissato un incontro di partito a Pescara, alle 18, dove dovrà tenere però a bada anche i suoi. E per Adelchi Sulpizio, candidato alle regionali nella lista Cd, lo strappo si è già consumato: «Ho inviato un fax al tribunale di Pescara per comunicare che non sono più candidato, visto che D'Ambrosio è ancora in lista. Altri tre candidati della lista mi seguiranno. E' una questione di coerenza, innanzitutto con me stesso».

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