AVEZZANO C'è qualcuno che vuole far cambiare verso all'Italia, ma non si trova nessuno che intenda far cambiare verso a Rfi e Trenitalia. Due società, entrambe impegnate in una sorta di gara a complicare e rendere impossibile la vita a lavoratori pendolari, studenti e passeggeri occasionali. La tratta ferroviaria Avezzano-Roma è di nuovo in tilt. Un guasto, l'ennesimo, alla linea elettrica ha inaugurato nel peggiore dei modi la settimana di lavoro e di studio di centinaia di persone. Il transito dei convogli è consentito con treni a motore diesel fino a Tivoli e da qui, per raggiungere Roma e, viceversa per tornare a casa, occorre trasbordare su pullman o treni metropolitani. Corse soppresse, ritardi incalcolabili, ripercussioni sull'intera linea che collega l'Adriatico al Tirreno. Una situazione non più sostenibile che pare non interessi più nessuno. Nonostante le imploranti richieste di aiuto da parte dei cosiddetti "perseguitati" delle ferrovie, il problema scivola via come l'olio dalle evidenti responsabilità della politica praticata ad ogni livello e dalle dubbie capacità gestionali degli addetti ai lavori. «Non voglio usare termini inappropriati - si sfoga Daniele Luciani membro del comitato pendolari - ma in certe occasioni sarebbe proprio il caso di usarli. Anche oggi l'ennesima disavventura. Il treno cosiddetto veloce, il 7501, è stato trattato come il peggiore dei treni circolanti sulla rete. C’è sempre qualcosa, un contrattempo. Inezie dietro cui si nascondono disagi indescrivibili». Per la cronaca, ormai, la notizia clamorosa sarà quella in cui si potrà raccontare il giorno in cui sulla linea Pescara-Avezzano-Roma tutto sia filato liscio. Un giorno il furto di rame, un giorno la caduta di tensione elettrica, un giorno la mucca travolta dal treno, un giorno il passaggio a livello di Lunghezza, un giorno quello di Castel Madama, un giorno il locomotore zoppo. Insomma, c'è sempre un imprevisto e un alibi dietro al disservizio che i pendolari definiscono sistematico e costante. «I treni - continua nella sua esplosione di rabbia Daniele Luciani - vengono cancellati a cadenze di uno su due, non si danno informazioni. Tutto questo è inaudito ed è inconcepibile che il problema non abbia una soluzione. Da tempo, ormai, non riusciamo a vedere un minimo barlume di luce nel tunnel in cui ci hanno cacciato. E’ uno schifo». Infine, l'esasperazione porta Daniele Luciani a rivolgere poche ma ironiche parole ai politici del territorio. «Non vi siete stufati - interroga - di sentire un giorno sì e l'altro pure i pendolari marsicani che si arrabbiano con la qualità del servizio offerto da Trenitalia e Reti Ferroviarie Italiane, dei problemi continui e delle lamentele di noi poveracci? E’ mai possibile che non ci sia uno, dico uno, che legga questo appello, alzi la cornetta e chiami dirigenza e top manager chiedendo loro cosa stia mai succedendo sulla Pescara-Avezzano-Roma? Possibile che nessuno provi un pizzico di vergogna per il trattamento riservato a noi poveri disgraziati che oltre all'abbonamento paghiamo con grande sacrificio altre pesanti spese per poterci recare al lavoro?». Domande inquietanti e chissà se avranno una risposta. La campagna elettorale va alla grande e non pare che i servizi ai cittadini, dal servizio sanitario al trasporto, interessino più di tanto.