«Ci fa piacere che il Movimento 5 Stelle abbia assunto sul Piano regolatore portuale una posizione critica. Finora soltanto noi avevamo contrastato la superficialità del coro unanime di consenso acritico rispetto al progetto». È quanto dichiarano in una nota Loredana Di Paola, candidata a sindaco con la lista L’altra città e Maurizio Acerbo, candidato alla presidenza della Regione con Un’altra Regione con Acerbo. «Come abbiamo spiegato» è scritto, «la conclusione politica della procedura di Valutazione ambientale strategica non ha offerto risposte alle osservazioni di pescatori, armatori, ingegneri e ambientalisti».di Paola Toro w PESCARA Il piano regolatore portuale così concepito, non funziona. Non lo dice solo il Movimento 5 stelle che ieri mattina, carte alla mano, ha presentato le proprie ragioni e perplessità. Lo dicono anche e soprattutto gli armatori di Pescara che già da due anni hanno raccolto firme per dire no al progetto: 50 armatori su 50 hanno dato la stessa risposta, che è stata allegata alle osservazioni proposte alla Vas (Valutazione ambientale strategica) approvata meno di un mese fa dopo due anni. Il piano regolatore portuale così pensato secondo i grillini comporterebbe un nuovo rischio di esondazione del fiume e la possibile chiusura del porto turistico. Nell'approvazione della Vas, che il M5S definisce come «frettolosa», non si sarebbe tenuto conto delle osservazioni proposte, oltre che dagli armatori, anche da ingegneri, associazioni ambientaliste, geologi. «La Vas appena licenziata», denunciano il candidato sindaco del Movimento 5 stelle Enrica Sabatini e i candidati consiglieri comunale Emanuela Galli e regionali Massimo Di Renzo e Massimo Melizzi, «non riporta le controdeduzioni del Comune e della commissione tecnica interdirezionale, di cui abbiamo richiesto copia ma ancora senza esito. La Vas, inoltre, non tiene conto di alcune segnalazioni del Genio civile, che rileva un serio rischio esondazione e l'interramento del porto turistico. Come se tutto ciò non bastasse, verranno eliminati gli storici trabocchi con conseguente cementificazione». Sono sempre i grillini, poi, a mettere in dubbio con i documenti le competenze della task force che ha dato il parere per l'approvazione della Vas. «La normativa sulla Vas avrebbe previsto una task force competente in materia di opere marittime», premette Melizzi, «Ma la stessa direzione trasporti più di un anno fa mise in chiaro che la task force individuata avrebbe dato parere unicamente per gli aspetti di correttezza del procedimento amministrativo, senza entrare nel merito di tematiche progettuali in quanto non aveva, al suo interno, tecnici competenti in opere marittime. Così, qualche tempo dopo, venne individuato per l'incarico il professor Piero Ruol col compito di valutare osservazioni e controdeduzioni. Il professore, però, rifiutò l'incarico, e così la direzione trasporti, dovendo concludere la procedura di Vas, individuò due funzionari della direzione lavori pubblici per costituire un gruppo di lavoro tecnico. La conclusione è che la Vas approvata non tiene conto né delle osservazioni dei portatori di interesse, né delle segnalazioni del Genio civile». Tutte queste tematiche saranno affrontate sabato prossimo in un'assemblea pubblica al 5 stelle Lab di via Carducci alle 10,30, con le associazioni interessate e con i cittadini. All'incontro interverrà anche, in rappresentanza della marineria, Antonio Spina, tra i primi a denunciare le criticità del Prp. Spina ha creato un blog che risponde al sito www.portodipescara.blog spot.com, con tutti i dossier sul porto. Ha presentato inoltre in collaborazione con un ingegnere un progetto alternativo all'attuale Piano, che non presenterebbe le criticità attuali e richiederebbe un investimento pari a un sesto dei 120 milioni di euro ora previsti. Spina, con gli altri armatori, ha raccolto già dal 2012 le firme che disapprovano il progetto del Prp, e la documentazione degli armatori è stata allegata alle osservazioni alla Valutazione strategica ambientale.