PESCARA Caso D'Ambrosio, avversari e programmi: Luciano D'Alfonso ha una parola per tutti gli argomenti, partendo dall'assunto che lui di passato non parlerà più. «C'è troppo da fare in questa regione per sprecare tempo con la testa volta all'indietro». L'unico sguardo al passato, assicura, sarà «per il bilancio dell'Arpa, le cui cifre reali scopriremo dal 26 maggio, oltre a quelle di altre aziende pubbliche». Piombato nel comitato di via dei Marrucini per presentare le due liste Valore Abruzzo e Regione Facile, D'Alfonso ha ribadito alla sua maniera il pensiero sulla candidatura di Giorgio D'Ambrosio «che è confliggente - ha spiegato nel suo inimitabile slang - con il perimetro di apprezzamento della coalizione». Tradotto dal dalfonsense, significa che l'ex sindaco di Pianella deve farsi da parte o che Centro democratico esca dalla coalizione. E poi il candidato presidente del centrosinistra ha sparato una raffica di idee dagli assessori che non possono ricandidarsi ai trecentomila voti che D'Alfonso già sente di aver in tasca per tagliare il traguardo da vincitore.