Iscriviti OnLine
 

Pescara, 24/11/2024
Visitatore n. 740.948



Data: 01/05/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Verso le regionali in Abruzzo - D’Alfonso: ho già 300mila voti. Chiodi: solo parole

Confronto a distanza tra i candidati di Pd e Forza Italia
E Sel chiede una parola chiara sul caso D’Ambrosio

«Una mancanza di coraggio». Così il consigliere regionale di Sel Franco Caramanico commenta il taglio di Irap e Irpef. «Restituire 32 milioni di euro ai percettori di reddito abruzzesi significa dar loro solo qualche euro; impiegare invece 32 milioni per un fondo di solidarietà per le PMI, o per il risanamento degli Enti regionali in crisi, o, infine, per destinarli a un primo cofinanziamento di un fondo regionale per il reddito minimo garantito a quattromila giovani, avrebbe significato dare una boccata di ossigeno ad uno di questi pezzi di società in estrema sofferenza».di Antonio De Frenza wPESCARA Hanno scelto la stessa ora per presentare liste e sede elettorale. In testa avevano una stessa visione del loro futuro politico. Luciano D’Alfonso, candidato presidente del centrosinistra, conta voti e votanti («In campo ne ho già 300 mila). Gianni Chiodi, candidato del centrodestra, prepara gli scatoloni. Ma solo per trasferire quanto prima gli uffici della Regione nel costruendo complesso della City, vicino all’aeroporto di Pescara (farà risparmiare 1 milione e mezzo l’anno di affitti). Il più ottimista è, per definizione, lo sfidante, che ieri ha presentato le sue due liste civiche “Regione facile e veloce” e “Valore Abruzzo”. D’Alfonso, che passa con la medesima disinvoltura dai convegni ai volantinaggi in strada e nei mercati, stima di riportare alle urne parte degli astenuti del 2008 (al voto si recò il 52,98% degli abruzzesi, 640mila). Il 25 maggio se ne aspetta prudentemente 700-750mila (alle politiche del 2013 furono 810 mila) e di questi se ne sente nell’urna poco meno della metà: 300mila, 23 voti per ognuno dei 13mila chilometri percorsi sul suo camion a due assi. In corsa solitaria si direbbe ascoltandolo («Gli altri candidati? Non li trovo in giro»). Una stima che forse non tiene conto che nel frattempo il campo politico si è fatto tripolare: quanto raccoglierà, per esempio, la candidata del Movimento 5 Stelle Sara Marcozzi? E a spese di chi? Il candidato del centrosinistra assicura di essere «per niente preoccupato degli altri candidati. Forse aspettano qualche facilitazione dall'alto. Diciamo che hanno aspettative messianiche», dice riferendosi a Grillo. Certo, qualche problema da sanare gli è rimasto. Come la «candidatura confliggente» di Giorgio D’Ambrosio con Centro Democratico (che forse fa più male al Pd abruzzese che al candidato governatore). D’Alfonso si limita a dire senza sbilanciarsi in un giudizio netto: «La candidatura di D'Ambrosio non sta nel perimetro dell'apprezzamento della coalizione». Parole che hanno spinto il coordinatore regionale di Sel, Tommaso Di Febo a pretendere uno sforzo di chiarezza: «Chiediamo al candidato presidente di esplicitare in maniera chiara, più forte, e incontrovertibile l'esclusione del Centro Democratico dalla coalizione». IL CENTRODESTRA. E Chiodi? «L'Abruzzo ha bisogno di sostanza, ha bisogno di persone di parola e non di parole». Sembra tagliato sul suo avversario lo slogan scelto per lanciare la sua campagna elettorale nel giorno dell'inaugurazione del comitato elettorale ieri a Pescara. Chiodi sente di aver compiuto la missione affidatagli 5 anni fa dagli abruzzesi e dice di meritare la riconferma, a dispetto della storia. «Lo so che nessun presidente di Regione, in Abruzzo, è stato mai rieletto e in pochi hanno completato i cinque anni per poter meritare la rielezione». Ma, obietta il governatore, «è anche vero che nessun presidente di Regione ha mai lasciato un debito pubblico inferiore a quello che aveva trovato, che nessun presidente, con la sua squadra, ha mai ridotto drasticamente i costi della politica e che nessun presidente, con la sua squadra, ha mai combattuto i poteri forti».

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it