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Pescara, 24/11/2024
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01/05/2014
Corriere della Sera
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Tagli, pin unico, dirigenti licenziabili. Renzi presenta la riforma della Pubblica amministrazione |
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Il Consiglio dei ministri ha discusso la riforma della Pubblica amministrazione. «Siamo oggi molto lieti di poter offrire all’attenzione un ulteriore tassello della sistematica operazione di cambiamento del paese e che sta rispettando tutte le scadenze che ci siamo autoimposti per arrivare ad oggi con la proposta del governo sulla riforma della Pubblica amministrazione». Così il premier Matteo Renzi al termine della riunione del governo. Renzi ha poi precisato che al termine sarà varato un disegno di legge e delega o forse, un decreto, anche se preferirebbe il ddl al decreto. Lo scopo della riforma sarà quello di «premiare la bella gente e punire i fannulloni». In serata viene diffusa una lettera indirizzata ai dipendenti pubblici che spiega le intenzioni del governo, in particolare per quanto riguarda riorganizzazioni ed esuberi. E viene aperta una casella di posta elettronica con il singolare indirizzo rivoluzione@governo.it per ricevere i loro suggerimenti e i loro pareri: «Scriveteci a Rivoluzione@governo.it - dice Renzi rivolto ai dipendenti pubblici - . Dal 30 aprile al 30 maggio ci sarà la consultazione online».
Rinvio
Renzi infatti spiegato di volere dedicare 300 giorni alla libera discussione del provvedimento che sarà varato dal governo il prossimo 13 giugno. «Abbiamo scelto di aprire la discussione per trenta giorni e il provvedimento» sulla Pubblica amministrazione «in Consiglio dei ministri sarà fatto venerdì 13 giugno, lasciamo quindi 40 giorni di tempo». «I sindacati non ci fanno paura» ha poi risposto Renzi a chi gli chiedeva se prevedeva che questi ultimi potessero ostacolare la riforma. Il premier ha poi annunciato che vorrebbe ridurre del 50% i permessi sindacali nella pubblica amministrazione.
La riforma
La riforma della Pubblica amministrazione si sviluppa su 3 assi: «capitale umano, innovazione, tagli alle strutture non necessarie» ha spiegato ancora Renzi. Il presidente del Consiglio che il coinvolgimento dei dipendenti attraverso una lettera che verrà recapitata loro via mail e a cui potranno rispondere offrendo spunti e suggerimenti. Potremmo chiamare il provvedimento spiega il premier, «sforbicia Italia per il taglio agli sprechi o open data, per l’uso di questi ultimi come strumento di trasparenza».
Dirigenti
La riforma per quanto riguarda i dirigenti prevede per Renzi «La possibilità di licenziamento per il dirigente che rimane privo di incarico oltre un determinato termine». Ci sarà, spiega il premier, anche «l’introduzione del ruolo unico della dirigenza», ha spiegato. «Non c’è un tema di esuberi della Pa» ha tuttavia aggiunto Renzi precisando che il vero punto «è mettere quelle persone nelle condizioni di lavorare» e «l’efficienza del servizio». «I risparmi li vogliamo fare, ma se metti insieme prefettura, Ragioneria dello Stato e le sedi degli enti del governo sai quanto risparmi? Molto di più che con l’esubero». Per Renzi anzi, con i pensionamenti previsti le nuove entrate nella Pa potrebbero essere «14-15 mila fino al 2018. Se obblighi tutti ad andare in pensione, siamo stati prudenti a parlare di 10 mila nuove persone perché in realtà i calcoli che abbiamo fatto sono tra i 14-15mila fino al 2018» ha aggiunto il presidente del Consiglio.
Accorpamenti
La riforma prevede inoltre una serie di accorpamenti di enti e organi della Pa. Innanzitutto la riduzione delle prefetture, Renzi ha detto che dovranno essere presenti solo «nei capoluoghi di regione e in zone strategiche, quindi saranno ridotte a 40». Inoltre, il premier ha parlato di una «centrale unica per gli acquisti delle forze di polizia e di accorpare l’Aci, il Pra e la Motorizzazione civile». Quanto alle scuole di formazione della Pubblica amministrazione, dovranno essere accorpate in una sola. Tra gli altri provvedimenti per la lotta agli sprechi della Pa, ci sarà anche «l’accorpamento delle soprintendenze e la riorganizzazione della presenza dello Stato sul territorio» facendo riferimento anche alle molteplici sedi provinciali della Ragioneria generale dello Stato. Il presidente del Consiglio ha parlato anche della volontà di eliminare «l’obbligo delle aziende di iscriversi alle Camere di commercio» cosa che potrebbe portare all’eliminazione delle stesse, e ha parlato anche «della razionalizzazione delle Autorità portuali».
Pin
Nella riforma della Pa è previsto, ha aggiunto Renzi, «l’introduzione del Pin del cittadino: oggi la pubblica amministrazione parla 13 linguaggi diversi, noi vogliamo che parli un’unica lingua e che lavora su tutto». Il progetto di riforma infatti prevede per il cittadino l’introduzione di un unico codice per accedere ai servizi pubblici.
Mobilità
Per poter far funzionare la pubblica amministrazione e renderla meno costosa è però necessario «mettere in campo» una «mobilità che funzioni», sia «volontaria, ma anche obbligatoria, garantendo dignità al lavoratore», con riferimento alle retribuzioni e alla «non lontananza dal luogo di lavoro» ha poi aggiunto il ministro della Pa, Marianna Madia, illustrando le linee guida della riforma.
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