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Pescara, 24/11/2024
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Data: 03/05/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Verso le regionali in Abruzzo - Candidati, confronto tv. Chiodi non si presenta. D’Alfonso: «Arpa un disastro»

CHIETI Primo confronto televisivo tra i candidati governatore, ieri negli studi teatini di Reteotto. Davanti al conduttore Pasquale Pacilio e ai giornalisti delle testate giornalistiche regionali si sono, però, presentati solo in tre: Luciano D’Alfonso (centrosinistra), Sara Marcozzi (M5S) e Maurizio Acerbo (Un’altra Regione). Assente il ricandidato governatore del centrodestra Gianni Chiodi, cosa che ha suscitato non poca sorpresa, privando il confronto di un protagonista quale il governatore uscente.
«INCANDIDABILE»
Acerbo ha parlato dei motivi da cui nasce la sua ferma opposizione a D’Alfonso: «Era assolutamente incandidabile, viste le sue vicende giudiziarie, ma vista anche la sua non opportuna vicinanza a gruppi imprenditoriali in circostanze non chiare. Io avevo sperato, per il centrosinistra, una coalizione migliore, in grado di proporre le necessarie novità per il rilancio economico della nostra regione, per la tutela dell’ambiente, per la difesa del lavoro e la creazione di nuove opportunità per i giovani. Invece questo che ho di fronte è un centro-sinistro, e sottolineo il termine ”sinistro”, in nulla differente dal centrodestra, tanto che questo bipolarismo è assolutamente falso, sono due centrodestra il cui personaggio di riferimento è un incandidabile, D’Alfonso».
«PIAZZE PIENE»
Per la Marcozzi la presenza dei Cinque stelle «è la conseguenza dei disastri accumulati in vent’anni dai partiti che hanno governato. Nella mia vita ho votato un po’ di tutto, destra e sinistra, e alle ultime regionali ho votato Chiodi: ero giovane, più ingenua e me ne sono pentita presto. Abbiamo in lista gente nuova, pulita, che intende la partecipazione alle elezioni come un servizio, non intendiamo in alcun modo diventare professionisti della politica. Chi porteremo nella giunta regionale, in caso di vittoria? Gente che non ha nulla da nascondere, cittadini, e tra loro troveremo senz’altro le professionalità necessarie a ben governare. Non abbiamo paura, in campagna elettorale troviamo piazze piene, la gente è con noi. Dimezzeremo gli stipendi di assessori e consiglieri, recupereremo soldi che serviranno a costituire un fondo per le piccole imprese e a sostenere il microcredito».
«C’E’ GELMINI»
D’Alfonso non si è mostrato turbato per la vicenda di Giorgio D’Ambrosio, candidato all’ultimo secondo dal Centro democratico: «E’ una candidatura che non doveva esserci, ora a decidere sarà l’elettorato, giudice dei comportamenti dei politici. Così come giudicherà i numeri fin qui proposti dai ragionieri al governo della Regione, numeri allarmanti, bilanci spaventosi che verranno valutati dai presidenti degli Ordini dei commercialisti. L’Arpa è al disastro, l’interruzione di pubblico servizio è dietro l’angolo: noi la eviteremo recuperando soldi da altre voci, ma il disastro resta, colpevolmente coperto. Rivolteremo la Regione, dimostreremo cosa vuol dire amministrare e dare una speranza ai cittadini. Porterò in giunta chi avrà ottenuto più voti e avrà più capacità in ciascun settore. Quanto costa la mia campagna elettorale? 50-60mila euro e il lavoro di tanti volontari. Avremo con noi, come consulente, l’ex segretario regionale ed oggi membro della direzione nazionale di Rifondazione comunista Marco Gelmini, bravissimo nella programmazione economica. Noi siamo inclusivi. Anche verso il centrodestra: se c’è gente che da lì vuole venire con noi è perchè ha capito che aveva sbagliato».

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