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Pescara, 24/11/2024
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Data: 03/05/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Berlusconi: «Grillo come Hitler e Pol Pot. È un uomo cattivo». Contro il Cavaliere l’appello di Micromega: «In galera o ai domiciliari»

ROMA Dietro la proposta di Grillo si cela un «lago di sangue» proprio come «Hitler o Pol Pot». Lo ha detto Silvio Berlusconi in una intervista a “Virus” che è andata in onda ieri sera. «La proposta di Grillo è una proposta contundente, che ti viene addosso, e che essendo una proposta urlata, fatta anche di insolenze nei confronti delle persone che stanno un po’ sulle scatole a questi che votano per lui, sposa, attira il malanimo di coloro che sono pervasi da questi sentimenti», ha spiegato Berlusconi. Suscita polemiche a destra una proposta della rivista Micromega. «Basta! La libertà di Berlusconi è un’indecenza». Micromega vuole il leader di Forza Italia «in galera o in stringenti domiciliari». Un «delinquente patentato» come lui, sostiene la rivista, da sempre in prima fila nell’opposizione a Silvio Berlusconi, non merita il beneficio dei servizi sociali. Perciò dalle pagine del suo sito lancia un appello, che in serata ha in calce 4mila firme, per invocare la revoca dell’affidamento in prova. E Forza Italia insorge: è «un attacco ignobile», «intollerante», «forcaiolo». Fa subito rumore l’appello di Micromega (primi firmatari don Aldo Antonelli, Roberta De Monticelli, Angelo d’Orsi, Paolo Flores d’Arcais, Giorgio Parisi, Adriano Prosperi). Sul sito della rivista compare un fotomontaggio dell’ex Cavaliere che abbraccia un maiale. Sopra, la scritta: «Tutti gli animali sono uguali, ma qualcuno è più uguale». È una citazione da “La fattoria degli animali” di George Orwell a rendere esplicita la tesi per cui «la legge eguale per tutti viene calpestata ogni minuto di più che Berlusconi passa in libertà, anziché in galera o in stringenti domiciliari che gli inibiscano radicalmente la scena pubblica, che continua impunemente a lordare». Secondo Micromega al leader di Fi «vanno revocati i servizi sociali perché negli ultimi giorni ha dato prova di abusare del “beneficio” che gli è stato concesso dai giudici per infangare le istituzioni, insultando come golpisti i magistrati che lo hanno condannato, e come torturatori quanti stanno cercando di assicurare alla giustizia il suo degno compare Dell’Utri». Al grido di «in galera!», in più di 4mila aderiscono all’appello della rivista. C’è chi si limita a firmare e chi si spinge oltre: «Io manderei in galera anche chi continua a votarlo da 20 anni!», è l’auspicio di uno dei sottoscrittori dell’appello. «Attendo con ansia la sua morte quantomeno politica», arriva a scrivere l’82enne Luigi. Di fronte a un attacco così forte, scende in campo in difesa del suo presidente Forza Italia. I berlusconiani definiscono gli autori dell’appello «pseudo intellettuali» e li accusano, come fa il capogruppo al Senato Paolo Romani, di agire «con ferocia e bramosia di vendetta». «Di micro hanno solo il cervello» tuona il deputato

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