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Pescara, 24/11/2024
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Data: 03/05/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Soldi sottratti al partito, otto anni a Lusi. L’ex tesoriere della Margherita condannato in primo grado per appropriazione indebita: «Ha preso 25 milioni di euro»

ROMA L’ex senatore Luigi Lusi rimane impassibile: otto anni di reclusione, si è messo in tasca 25 milioni di euro, soldi del suo ex partito. La condanna va oltre la richiesta della procura, ma la quarta sezione del Tribunale di Roma, che ha disposto l’interdizione perpetua dai pubblici uffici per l’ex senatore e lo ha riconosciuto responsabile della calunnia ai danni di Francesco Rutelli, ha invece lasciato cadere l’accusa più pesante. L’ex senatore concede un solo laconico commento: «Sono contento che il tribunale non abbia riconosciuto l’associazione per delinquere. Quanto alla pena, sono fiducioso nei successivi gradi di giudizio».
IL VERDETTO

Dalla principesca villa di Genzano, all’appartamento in via Monserrato, alla ristrutturazione degli immobili in Abruzzo, Lusi aveva sempre sostenuto che fosse stato Rutelli ad autorizzare le spese e invece è finita con una codanna per calunnia: 5mila euro da pagare immediatamente, il resto da quantificare in sede civile. Condannati anche i commercialisti, Mario Montecchia (tre anni e sei mesi di reclusione) e Giovanni Sebastio, (due anni e otto mesi) un anno e due mesi, invece, per la collaboratrice dello studio legale Lusi, Diana Ferri. Il Tribunale ha disposto per i gli imputati il risarcimento in solid, da stabilire in sede civile per i danni all'associazione ”la Margherita”.
LA VICENDA

Era cominciata a gennaio 2012 con una segnalazione di Bankitalia. Era emerso che Luigi Lusi, tesoriere della Margherita, tra il 2007 e il 2012, aveva sottratto al partito un fiume di denaro, durante la fusione con il Pd. Con l’aiuto di due commercialisti, aveva costituito la ”TTT Srl” e aveva comprato un attico in via Monserrato, una villa a Genzano, l'usufrutto di Villa Elena per conto della nipote e le quote della ”Paradiso Immobiliare”. Poi aveva pagato la ristrutturazione di case a Capistrello. Il conto è di oltre 25 milioni di euro: oltre 3,6 milioni alla moglie Giovanna Petricone (che ha patteggiato una pena di un anno), quasi due milioni a conoscenti e amici. A giugno 2012 il Senato dice sì: Lusi rimane tre mesi a Rebibbia, poi va ai domiciliari in convento. Lo scorso dicembre la Corte dei Conti condanna l’ex senatore a versare 22,8 milioni di euro allo Stato.
LE REAZIONI

«Per la prima volta, un senatore è stato arrestato per un reato che il Tribunale non ha riconosciuto. Il reato di associazione per delinquere non sussiste», così Luca Petrucci, legale di Lusi ha commentato la decisione. «Vedremo le motivazioni - ha proseguito - ma ci sono anche delle contestazioni con possibili prescrizioni». «Molto delusi» Fabrizio e Silvio Galluzzo, legali di Montecchia: «E’ dimostrata la totale estraneità dei commercialisti. Infatti è caduta l'ipotesi di associazione. Non si comprende la condanna per appropriazioni indebite: è emerso che i commercialisti non si sono appropriati neanche di un euro. Siamo fiduciosi nell’appello».

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