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Data: 06/05/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Il Treno dei Sapori un’idea gustosa

SULMONA Lucidati i binari, si torna in carrozza: come già annunciato su queste pagine, il 16 e 17 maggio la Sulmona-Carpinone torna a sbuffare tra le montagne d'Abruzzo e, in verità, solo tra quelle, visto che il treno storico organizzato dalla Fondazione Ferrovie si fermerà a Castel di Sangro. Comunque una buona notizia per chi si è battuto in difesa della Transiberiana d'Italia, chiusa al traffico regolare dal 10 dicembre 2011 e, per salvare la quale, si sono mobilitate associazioni di appassionati, istituzioni e operatori turistici. Sì, perché al di là dell'uso che ne hanno fatto i pendolari in oltre cento anni di storia, la Sulmona-Carpinone rappresenta uno strumento formidabile per il turismo, con quel tracciato ferrato che si arrampica tra parchi e riserve e accarezza borghi medievali e pascoli verdi.
Lo sa bene il Cescot Abruzzo che si appresta a presentare un articolato e originale progetto sul tavolo della stessa Fondazione Ferrovie, nonché su quello dei Fas. L'idea è quella di un Treno dei Sapori, ovvero un ristorante itinerante che permetterà a singoli e comitive di gustare le specialità locali, guardando allo stesso tempo dal finestrino i luoghi in cui vengono prodotte. Il progetto, per un investimento di circa un milione di euro, prevede la creazione di almeno quaranta posti di lavoro tra cuochi, aiuti, addetti sala, barman, sommelier e guide enogastronomiche. Una motrice diesel e due carrozze a rimorchio dove posizionare un vagone ristorante d'epoca (ma attrezzato con le più moderne tecnologie) e un vagone bar, da far viaggiare nei giorni festivi o a richiesta con gruppi fino a cinquanta persone. Sei gli itinerari a tema: sapori classici, luoghi del gusto, sapori medievali, la tratta del vino e della birra artigianale, il treno dei borghi e dei sestieri, quello di Ovidio. «Il ruolo delle ferrovie per promuovere il territorio e difendere l'ambiente -spiega il direttore del Cescot, Angelo Pellegrino- è sancito da un rapporto dell'Isfor del 2004: dopo dieci anni è arrivata l'ora di dare gambe a questi principi e fare della ferrovia dell'Abruzzo interno anche un'occasione di lavoro. Alle Ferrovie chiediamo l'uso in comodato dei vagoni, il resto lo faranno professionalità e sapori della nostra terra».

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