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Data: 07/05/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Alitalia-Etihad, si tratta ma l’ultima parola ora spetterà all’emiro

ROMA L’ultima parola spetterà a lui. Sarà Khalifa bin Zayed Al Nahayan, emiro di Abu Dhabi, a decidere se andare avanti o no con Alitalia. Perché ieri, nel vertice con il presidente Roberto Colaninno e l’ad Gabriele Del Torchio, il ceo di Etihad, James Hogan, non ha fatto altro che prendere atto delle proposte italiane. Tanti gli interrogativi e le questioni sollevate sul progetto Newco, illustrato con dovizia di particolari dai negoziatori italiani, ma al termine del summit dal quartier generale di Khalifa City, avveniristica sede della compagnia emiratina, non è arrivata nessuna presa di posizione ufficiale. Ed ora Hogan, che ha mostrato un certo imbarazzo, dovrà a sua volta spiegare in consiglio di amministrazione il nuovo quadro emerso. Un cda, quello di Etihad, non proprio entusiasta di come si sono sviluppate le trattative e che mostra ancora grande freddezza. Bisognerà capire se le divisioni interne verranno ricomposte e se il lavoro negoziale di Colaninno darà i frutti sperati. Cruciale sarà quindi la decisione dell’emiro.
STRADA STRETTA

Di certo il viaggio ad Abu Dhabi, dopo il doppio ultimatum di Etihad, ha riaperto il dialogo e lo ha fatto su nuove argomentazioni. Era l’obiettivo minimo e i due negoziatori italiani lo hanno centrato in pieno. Ma adesso gli arabi vogliono vedere tradotti in atti concreti le assicurazioni fornite. Dallo schema della Newco (51% italiana e 49% in mano ad Etihad) in cui confluiranno la parte sana di Alitalia (voli e operatività), i dipendenti necessari a far volare la compagnia nel numero indicato dagli arabi e una dote finanziaria che oscilla tra 800 e 900 milioni, al decreto per liberalizzare Linate fino al meccanismo per schermare i contenziosi del passato e alla old company in cui dovrebbero finire i debiti e circa 3 mila esuberi. Alla newco hanno lavorato insieme a Sergio Erede, anche i due giovani soci Gianpiero Succi e Stefano Cacchi Pessani.
Saranno quindi decisivi i prossimi giorni. Nei quali Alitalia e il governo italiano dovranno tradurre in formule giuridiche certe e comprensibili le tante garanzie richieste. Hogan ha anticipato che presto invierà una nuova lettera in cui ci saranno la risposta conclusiva ed eventuali nuove richieste, missiva che arriverà subito dopo il cda della compagnia emiratina. Nonostante i tanti ostacoli da superare, Colaninno e Del Torchio tornano a Roma soddisfatti e convinti di poter chiudere il cerchio. Del resto la disponibilità dimostrata è stata massima, anche se il fronte bancario, Intesa Sanpaolo in testa, avrebbe potuto e dovuto essere più compatto. In Italia arriverà, secondo fonti vicine alla compagnia, anche il ministro degli Esteri emiratino che oggi potrebbe incontrare il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi e altri esponenti del governo. Un segnale importante che testimonia la buona volontà di Etihad che, dopo mesi di estenuanti trattative, non vuole rinunciare quando il traguardo sembra ormai in vista.
Resta ottimista il ministro Lupi che vedrà sempre oggi anche Del Torchio: «Ci spiegherà lo stato delle trattative, stanno lavorando sodo. Se ci riferirà non credo che ad Abu Dhabi si siano sbattuti la porta in faccia».

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