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Data: 08/05/2014
Testata giornalistica: La Repubblica
Congresso Cgil, Landini presenta una lista alternativa contro Camusso

Ufficiale la rottura tra il leader Fiom e il segretario: "Siamo spaccati grazie a lei, ma nessuna scissione. Ora trasparenza e codice etico". E critica gli applausi a Bonanni (Cisl): "Mi fanno venire i capelli dritti". Il ministro Poletti al sindacato: "Ascoltiamo, ma decide il governo"

RIMINI - Maurizio Landini contro Susanna Camusso. La rottura, dopo tante accuse e screzi, ora è ufficiale. Nell'ambito del Congresso della Cgil di Rimini, il leader della Fiom - che ha parlato alla platea nel pomeriggio - ha presentato oggi una lista alternativa, rispetto a quella di maggioranza, in vista dell'elezione del nuovo comitato direttivo del maggiore sindacato italiano: sono 110 i firmatari. Insieme a Landini, una parte dell'ex area "Lavoro e societa", tra cui il segretario confederale Nicola Nicolosi.

L'accusa di Landini. "Siamo partiti uniti e siamo spaccati grazie al segretario generale", ha accusato Landini. In tutto sono tre le liste per l'elezione del nuovo direttivo della Cgil a Firenze: oltre a quella di Landini, un'altra è stata presentata dalla maggioranza che fa riferimento al segretario Camusso, mentre la terza lista (con 31 firme) è stata presentata dalla minoranza di Giorgio Cremaschi. Secondo alcune stime, Landini, che tra le altre cose spinge per le primarie per scegliere il leader Cgil (secco il no dalla Camusso su questo punto), dovrebbe guadagnare il 10-15% di consenso.

"Ora un codice etico". Nel suo intervento iniziato alle 16,30 circa, Landini ha chiesto un profondo rinnovamento alla Cgil: "Il sindacato deve essere una casa di vetro sui bilanci e sulle spese. Ce lo chiedono i giovani, non Renzi". Landini ha invocato anche un "codice etico" per l'organizzazione: "Non mi preoccupo di quello che succederà a me o di cosa otterrò io. Mi preoccupo di cosa sarà della Cgil dopo di me. La situazione non si risolve a colpi di maggioranza". Poi l'attacco a Bonanni, segretario della Cisl, e agli applausi di ieri della platea che hanno scatenato polemiche: "E' il sindacato che ha firmato con la Fiat e ha fatto i contratti separati. E viene qui Bonanni a fare la lezione di democrazia a noi e non abbiamo problemi ad applaudirlo? Stiamo scherzando? Mi vengono i capelli dritti".

"Renzi spopola per colpa nostra". Parlando alla platea, Landini ha poi aggiunto: "Sono d'accordo che vada riaperta la vertenza con il governo sulle pensioni, sulla questione fiscale e sugli ammortizzatori sociali. Noi", ha aggiunto il leader Fiom, "non siamo stati sconfitti sulle pensioni, noi quella partita non l'abbiamo nemmeno aperta: il consenso sociale che in questo momento il governo Renzi ha è figlio delle cose che non abbiamo fatto negli anni". "Doveva essere un congresso unitario e la Fiom aveva scelto di lavorare non su documenti contrapposti", ha precisato Landini, "ma non è stato cosi, stiamo celebrando un congresso partito unitario e che non si conclude unitario. Ma non c'è alcuna scissione".

Poletti: "La musica è cambiata". In attesa dell'intervento di Landini, a Rimini era arrivato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. "Il sindacato ha fatto il suo mestiere, rappresentando interessi legittimi e facendo le sue valutazioni. Io non metto la responsabilità sugli altri. Penso che oggi il governo una scelta l'abbia fatta: c'è bisogno di un radicale cambiamento del paese", ha affermato il ministro, incontrando i giornalisti a margine del congresso della Cgil, al Palacongresso di Rimini (qui la diretta), dove è stato accolto da applausi e anche da qualche fischio.

La Cgil: "Ascoltare non basta". Non si è fatta attendere la risposta del sindacato a Poletti: "La Cgil pretende di poter contrattare e non solamente di essere ascoltata. Poi ovviamente le decisioni finali spettano al governo". Così il segretario confederale della Cgil, Fabrizio Solari. "Sia chiaro: noi non vogliamo difendere l'esistente. E da parte nostra non c'è alcun diritto di veto, non lo abbiamo mai avuto. Però abbiamo il diritto di contrattare e non di essere semplicemente ascoltati", ha aggiunto Solari. Ieri la Camusso aveva duramente attaccato il premier e segretario del Pd, Matteo Renzi, accusandolo di "distorcere la democrazia".

"Iter fisiologico della democrazia". "Oggi c'è bisogno di un radicale cambiamento in questo Paese, la musica è già cambiata. Credo che questo paese abbia bisogno di decisione e il governo ha scelto di decidere - ha sottolineato Poletti - è legittimo che si critichi, ma altrettanto legittimo che questo governo si assuma in maniera esplicita, puntuale e diretta questa responsabilità. Lo abbiamo fatto sul lavoro, con il parlamento, sulle politiche fiscali. E' fisiologico della democrazia l'ascolto e la decisione".

"Fatti concreti". "Noi non facciamo niente contro nessuno", ha puntualizzato Poletti, "facciamo le cose che pensiamo siano utili agli italiani. C'è un pezzo d'Italia che non ne può più, ha bisogno di atti concreti per ricostruire e recuperare un dato di fiducia che è l'elemento fondamentale per poi cambiare i comportamenti".
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Esodati e Cig. Alla domanda sulla riforma delle pensioni chiesta dalla Cgil, Poletti indica che quello degli esodati, su cui oggi partirà il tavolo, "è il primo problema all'ordine del giorno: abbiamo bisogno di capire bene, puntualmente, lo stato dell'arte". Per quanto riguarda invece il rifinanziamento della Cassa Integrazione in deroga "è stato formalmente messo all'ordine del giorno della discussione del governo", ha affermato Poletti, ribadendo tuttavia che "in prospettiva il tema della cassa in deroga e della mobilità in deroga dovrà essere radicalmente rivisto perché non possiamo continuare ad andare avanti con un meccanismo di questo genere che pesa sulle tasche dei cittadini italiani, perché viene finanziato dal fisco".

Cantone: "Cambiamento". "Tuffiamoci nel cambiamento o diventiamo i polli di Renzi". A parodiare la celebre frase manzoniana è stata il leader Spi-Cgil Carla Cantone, che dal palco ha ammonito: "Fuori di qui c'è un mondo da riconquistare. Se non cambiamo la parola declino ci colpirà. Per questo dobbiamo ritrovare la forza di andare oltre i nostri confini abituali". E poi l'appello: "Il governo deve estendere il bonus fiscale di 80 euro anche ai pensionati".

Gli applausi per Piombino. Applausi scroscianti, in tarda mattinata, dalla platea congressuale della Cgil per Mirko Lami, Rappresentanza Sindacale Unitaria (Rsu) di Piombino della Lucchini che, in un intervento appassionato, ha chiesto unità al sindacato e sottolineato che il polo industriale toscano non deve morire. Lami, poi abbracciato dalla Camusso, ha incalzato così la platea: "Dobbiamo stare uniti, chiudetevi in una stanza per dieci giorni e discutete perché i lavoratori non ci capiscono".

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