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Pescara, 24/11/2024
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Data: 08/05/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Porto, prova di forza del Pd «Sì al consiglio straordinario». Centrosinistra spaccato sul piano regolatore. Di Pietrantonio: è urgente discuterne per non perdere i finanziamenti. Rifondazione e Sel contrari: se ne parla dopo il voto

PESCARA. «Stop per un anno alle grandi opere pubbliche, salvo quelle che sono già in fase di esecuzione e di avvio, e priorità assoluta alla manutenzione, con un piano di interventi diffusi dal centro alla periferia, ascoltando le richieste dei cittadini. C'è bisogno di sistemare strade, marciapiedi, fogne, illuminazione, segnaletica». Per Guerino Testa, candidato sindaco di Pescara per il Nuovo centrodestra, il primo anno di attività della giunta comunale deve essere utilizzato per «sistemare l'esistente attraverso la manutenzione, e quindi bisognerà finalizzare a questa voce, tramite il Bilancio, gran parte delle risorse destinate alle opere pubbliche e quelle risparmiate su altri capitoli, bloccando invece le cosiddette grandi opere, che dovranno essere rinviate agli anni successivi». Tra i settori su cui attivarsi ci sono, secopndo Testa, «i percorsi per le due ruote, considerato che mobilità vuol dire anche biciclette e non solo auto. La nostra idea è di realizzare un anello ciclabile a Pescara di 36 chilometri che vuol dire estendere la rete attualmente esistente. Abbiamo 16 chilometri di pista già in essere, altri 8 sono da migliorare e 12 da creare ex novo».di Ylenia Gifuni wPESCARA Il consiglio comunale straordinario sul piano regolatore portuale s’ha da fare. E’ quasi un diktat che da martedì pomeriggio rimbalza sulle bocche, sulle bacheche dei social network e tra le righe dei comunicati stampa diffusi dai consiglieri e dai candidati di tutti gli schieramenti politici in campo. Da destra a sinistra si fa appello al «senso di responsabilità collettivo» e si invita a non perdere altro tempo prima di condannare lo scalo a un nuovo e indefinito periodo di chiusura. La decisione dell’ufficio di presidenza di bloccare la seduta, nonostante il parere favorevole della conferenza dei capigruppo, è stata presa dal triumvirato formato dal presidente Roberto De Camillis (candidato sindaco con l’appoggio di tre liste civiche) e dai suoi due vice Fausto Di Nisio (indipendente) e Adele Caroli (indipendente). Secondo loro non ci sarebbe alcuna urgenza per convocare l’assemblea in piena campagna elettorale, con il rischio concreto che possa trasformarsi in una farsesca passerella politica. Ragionamento condiviso da Maurizio Acerbo (Rifondazione comunista) e dal Movimento 5 Stelle. «Sull’indifferibilità del Consiglio si può discutere, ma dato che abbiamo i riflettori puntati sul porto, possiamo metterci d’accordo tra gentiluomini per non trasformare l’aula in un teatrino», spiega Marco Alessandrini. Il candidato sindaco della coalizione di centrosinistra si trova in questi giorni al centro di una spaccatura: da un lato il suo partito, il Pd, che attraverso il capogruppo comunale Moreno Di Pietrantonio si è fatto promotore della battaglia per non interrompere l’iter del prg portuale, sull’altro fronte Sel, che invece ha invitato a riparlarne dopo il voto. «L’interesse della nostra città, del porto di Pescara e dei suoi lavoratori vanno messi al primo posto», ha insistito Di Pietrantonio, bollando la questione della seduta consiliare a porte aperte come «un falso problema». «Questo Consiglio», ha rimarcato, «è assolutamente urgente per non perdere i finanziamenti disponibili per i lavori infrastrutturali e quindi ridare una speranza alle attività economiche e ai lavoratori. Si tratta di adempiere a un atto dovuto e non rinviabile. Crediamo che questa sia la priorità assoluta, sicuramente prima di tante dichiarazioni fatte su eventuali problematiche legate alla campagna elettorale in atto». Ieri mattina, intanto, anche Alessio Di Carlo, candidato sindaco della civica La Grande Pescara, ha convocato una conferenza stampa per sollecitare il via libera all’iter del piano regolatore portuale. «Nessuno dice che questo progetto non sia migliorabile», ha detto Di Carlo, «alcune osservazioni dei pescatori sono fondate. Ma in questo momento non si può in nessun modo impedire che l’iter venga bloccato per motivazioni tecniche confutabili. Dal punto di vista politico ritengo che ci sia un’opposizione pregiudiziale: rischiamo di ricominciare tutto da capo e perdere altri 4 o 5 anni, poiché abbiamo visto che i benefici di questo dragaggio sono durati giusto qualche mese». Di Carlo preme affinché il consiglio comunale venga convocato. «Non chiedo un’adunanza pubblica con i cittadini e le associazioni», conclude, «ma una seduta aperta, i cui lavori siano visibili o quantomeno che siano rese pubbliche anche in differita le registrazioni audiovisive»

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