PESCARA Per Roberto De Camillis «il discorso è chiuso sull'annullamento del Consiglio comunale straordinario relativo al Piano regolatore portuale». Per il sindaco Luigi Albore Mascia si tratta «di un ostruzionismo senza senso a un atto propedeutico essenziale per i destini dello scalo e, dunque, l'assise civica s'ha da fare». Per il suo avversario del centrosinistra Marco Alessandrini ha ragione (udite, udite) Mascia «perché è sbagliato opporsi in maniera strumentale a una discussione che tende solo a far partire un iter su un problema essenziale per la città: secondo me il Consiglio si può fare limitando gli interventi di ciascuno a tre minuti e facendo durare la seduta non più di un'ora». Poi, però, Alessandrini pizzica Mascia sui tempi: «Detto questo, ristabiliamo l'ordine delle responsabilità: siamo stati noi del centrosinistra a volere il Piano regolatore portuale, mentre sono stati quelli del centrodestra, Regione in primis con i 15 mesi per la Vas, a perdere cinque anni prima di portare lo strumento in aula». De Camillis, a sua volta candidato sindaco con tre liste, ma nella fattispecie presidente del Consiglio comunale, ieri ha ribadito le ragioni del «no»: «Non faccio fare show elettorali a nessuno. Ci pensate cosa sarebbe successo se davvero avessimo svolto una seduta a porte chiuse su un tema di così grande rilevanza per la città? Non se ne parla proprio. E poi, lo sapete, non c'è alcun motivo urgente per convocare un Consiglio straordinario». Insomma, meglio passare la patata bollente alla nuova assise civica che uscirà dalle urne il 25 maggio. Nel frattempo c'è chi non molla, come il capogruppo di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale, Armando Foschi, che annuncia una petizione: «Raccoglieremo le firme di tutti i consiglieri comunali di maggioranza e opposizione - rivela - favorevoli allo svolgimento della seduta straordinaria del Consiglio per la ratifica dell'intesa che Comune e Direzione marittima dovranno sottoscrivere per inviare gli atti del Piano regolatore portuale al Consiglio superiore dei Lavori pubblici. Sarà l'occasione per ciascun singolo consigliere di assumersi in maniera chiara la responsabilità politica e amministrativa su una vicenda di tale rilievo per la città. Quindi consegneremo le firme con la richiesta di convocazione della seduta al presidente del Consiglio Roberto De Camillis ». Vicenda che per Foschi, il quale è anche presidente della commissione Lavori pubblici «riveste un'importanza strategica per chiudersi in questa maniera. L'ufficio di presidenza - accusa - bypassando anche il parere espresso a maggioranza dalla conferenza dei capigruppo, ha semplicemente deciso di far saltare la seduta nella quale dovevamo solo ratificare un'intesa propedeutica all'invio degli atti a Roma. Noi riteniamo che ci siano ancora i margini per la convocazione di una seduta di carattere esclusivamente tecnico senza che si trasformi in passerella elettorale. Ma è chiaro che approvare quel documento oggi, anziché a luglio o settembre - conclude Foschi - ci permette di ridurre i tempi di esame della pratica e, intanto, di far partire almeno la prima opera, forse la più importante, prevista nel Piano, ossia la deviazione del fiume con l'allungamento del porto canale oltre la diga foranea».