PESCARA Lo ha detto venerdì al convegno di Collarmele e poi lo ha messo per iscritto nel programma elettorale che è stato ufficialmente pubblicato su Internet ieri. Luciano D’Alfonso spinge sulle infrastrutture, uno dei suoi cavalli di battaglia. Una delle vergogne dell’Abruzzo è il non avere un collegamento con Roma sui binari. O meglio, c’è ma è una tradotta: quattro ore e tre quarti, se va bene. Il pullman in confronto è uno scialo: due ore e quaranta. E invece il Pescara-Roma in due ore e 36 (per Avezzano-Roma si parla di 64 minuti) potrebbe essere realtà. «La velocizzazione della linea potrebbe offrire un contributo determinante alla riorganizzazione dei modelli di mobilità nelle numerose aree attraversate dalla stessa - continua D’Alfonso - che parla di sostituzione dei deviatoi, di valutazione dell’impiego di nuovo materiale rotabile e soprattutto miglioramento della gestione del movimento con la realizzazione del Controllo centralizzato del traffico. Gli altri due passaggi decisivi sarebbero la riapertura delle attuali fermate come stazioni e l’ingresso contemporaneo dei treni in stazione grazie alla realizzazione di sottopassaggi. «Con l’utilizzo di convogli ad assetto variabile come l’Etr 460 si possono realizzare collegamenti veloci per le tratte Roma – Pescara e Roma – Avezzano con un tempo di percorrenza minimo rispettivamente di 2h 36’ per la prima tratta e di 1h 04’ per la seconda». Sempre nel programma elettorale, si legge che gli altri tre obiettivi di D’Alfonso sono portare l’alta velocità in Abruzzo (per restare al settore ferroviario); poi l’allungamento della banchina del porto di Pescara/Ortona/Vasto (per il quale si chiederà l’istituzione di un’Autorità portuale) per intercettare il traffico croceristico e l’allungamento della pista dell’aeroporto di Pescara con la creazione di nuovi parcheggi aeromobili per far diventare Pescara scalo di interesse nazionale.