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Pescara, 24/11/2024
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15/05/2014
La Repubblica
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Caso Geithner, Quirinale "non a conoscenza di pressioni". Berlusconi: "Furiosi, esasperati" |
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Nota del Colle in risposta all'accusa di "silenzio". "Dimissioni del governo vennero motivate in riferimento a eventi politico-parlamentari italiani". Il leader di Forza Italia insiste: "Geithner è stato chiaro: Merkel e Sarkozy volevano farci colonizzare dal Fmi". Brunetta deposita la richiesta di una Commissione parlamentare
Berlusconi: "Furiosi, esasperati"L'ex premier, Silvio Berlusconi ROMA - Nulla su "pressioni e coartazioni subite dal presidente del Consiglio nei momenti e nei luoghi di recente evocati fu mai portato a conoscenza del Capo dello Stato". È quello che si legge in una nota del Quirinale in merito a quanto affermato dall'ex segretario di Stato al Tesoro Usa, Timothy Geithner. Che, nel suo saggio Stress Test, ha parlato di pressioni ricevute nel 2011 in ambito Ue per far cadere il governo Berlusconi.
Prosegue il Colle: "Le dimissioni liberamente e responsabilmente rassegnate il 12 novembre 2011 dal Presidente Berlusconi, e già preannunciate l'8 novembre, non vennero motivate se non in riferimento, in entrambe le circostanze, a eventi politico-parlamentari italiani". Il Quirinale, inoltre, precisa che gli episodi "rivelati" da Geithner e da altri sono relativi a riunioni, tenutesi nell'autunno del 2011, di consessi europei e internazionali cui il Presidente italiano - al pari degli altri Capi di Stato non dotati di poteri esecutivi - non aveva titolo a partecipare e non partecipò.
Dopo il Quirinale, ecco Silvio Berlusconi, che contrariamente al Colle, calca la mano sulle rivelazioni di Geithner per arricchire di nuovi argomenti la sua personale teoria del complotto. "Abbiamo molti motivi per essere delusi, disgustati, ma anche furiosi ed esasperati per quello che è successo in questi primi 100 giorni di governo, e segnatamente per quello che è successo ieri", attacca l'ex Cav a una iniziativa elettorale a Roma.
Ieri, quando "un ministro della prima amministrazione Obama - ricorda Berlusconi alla sua audience - ha fatto una dichiarazione che lasciava pochi dubbi su quello che affermava, raccontando come nel G20 di Cannes per due volte Merkel e Sarkozy convocarono riunioni per far sì che il nostro Paese fosse colonizzato dal Fondo monetario internazionale, con la sospensione del potere del governo lasciato alla Troika, esattamente quello che era successo alla Grecia".
L'ex ministro del Tesoro americano, prosegue il leader di Forza Italia, "ha detto chiaro che aveva subito varie pressioni da funzionari europei affinché si desse una spinta al governo in carica a favore di un altro governo di tecnici presieduto da Monti". "Io credevo - lamenta poi Berlusconi - che una notizia del genere avrebbe dovuto per lo meno stare in prima pagina nei quotidiani italiani. Che cosa ci dobbiamo aspettare da questo Paese ancora, abbiamo dovuto sopportare quattro colpi di Stato".
"Quando parlo - aggiunge Berlusconi - devo ricordarmi sempre che non posso attaccare la magistratura, non posso parlare del Capo dello Stato, perché in quel caso mi si dice 'scherzi con il fuoco', basterebbe un passo falso al di fuori del perimetro che mi è stato segnato, ed essere consegnato ai domiciliari o a San Vittore".
Prima di attaccare la stampa e prima della nota del Quirinale, a Uno Mattina Berlusconi aveva accusato anche le alte cariche dello Stato di essere rimaste in silenzio. "Il complotto è una notizia gravissima che conferma quanto dico da diverso tempo" e "osservo che il Capo dello Stato, i presidenti del Senato e della Camera, il presidente del Consiglio ieri non hanno ritenuto di fare alcuna dichiarazione", aveva detto l'ex Cavaliere, commentando l'episodio del quale il segretario di Stato Usa, John Kerry, ha detto di non sapere nulla.
L'ex Cavaliere, poi, aveva aggiustato il tiro: "Io non ho mai parlato di complotto, non mi piace, ma di azione di interesse contro un presidente del Consiglio che non permetteva a Francia e Germania di portare avanti i loro interessi". Berlusconi aveva poi rievocato "imbroglio degli spread": "La Bundesbank aveva ordinato alle banche di mettere sul mercato secondario i titoli di Stato: ovviamente non potevano essere assorbiti tutti e il prezzo è sceso. Da lì è venuto fuori lo spread tra rendimento del nostro debito pubblico e titoli tedeschi, che diventarono beni rifugio. Noi dovemmo così alzare i nostri tassi di interesse per renderli appetibili".
Berlusconi aveva quindi impugnato quanto "rivelato da Alan Friedman" nel suo saggio Ammazziamo il gattopardo, per evidenziare il ruolo del presidente Napolitano nel plot: "Prese contatti già a luglio per formare un governo di tecnici". Inoltre, "Bruxelles ci chiese delle norme di rigore per cui non ero d'accordo, preparai un decreto legge ma il capo dello Stato non lo firmò. Andai a Cannes a mani vuote e Merkel e Sarkozy risero quando chiesero loro se Berlusconi mantiene le promesse".
"Si insistette - aveva proseguito il leader di Forza Italia - perché l'Italia accettasse dal Fondo monetario internazionale un prestito da 80 miliardi. Ma i conti erano in ordine, non avevo bisogno di quei soldi". In conclusione, Berlusconi aveva osservato: "La politica di rigore imposta dagli eurocrati di Berlino e Bruxelles ci ha portato a nessuna crescita, 5 giovani su 10 senza lavoro, 4 milioni di italiani in povertà assoluta e 10 milioni in povertà relativa". In merito, poi, ai rapporti con la Germania, Berlusconi aveva ricordato: "Nel 2011 Merkel mi disse 'So che non mi saluterai più'. Dopo non ho più avuto occasione di incontrarla".
Come aveva annunciato, il presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta, ha presentato alla Camera dei deputati una proposta per l'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta per accertare cause e responsabilità, anche internazionali, che hanno portato alle dimissioni del governo Berlusconi. E ha scritto al presidente Napolitano per fare chiarezza e "non permettere che il fantasma di un attentato alla Costituzione e di un tradimento della sovranità italiana si aggiri tra le istituzioni italiane ed europee". Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, intervenendo a Porta a Porta, non ha escluso di aderire alla proposta di Brunetta.
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