Il Consiglio di Amministrazione di Atac, presieduto da Roberto Grappelli, ha approvato il Progetto di Bilancio 2013, con una perdita di esercizio di 219 milioni (156,7 mln nel 2012). Mentre sul versante della gestione caratteristica si è registrato rispetto al 2012 un incremento dei ricavi tariffari (+18 mln) ed una riduzione sia della componente principale dei costi della produzione (costo di personale, -5 mln), sia dei costi per servizi e materiali (-20 mln circa), il valore della produzione per il contratto di servizio è calato rispetto al 2012 (-11 mln) per effetto delle minori percorrenze km erogate sulla superficie, dovute in parte alle criticità finanziarie e alla forte esposizione nei confronti dei fornitori principali. Il Campidoglio suona l’adunata. «Inviterò - dice Alfredo Ferrari, presidente della Commissione Bilancio del Comune di Romaa partecipare in Commissione Bilancio - l’assessore alla Mobilità, Guido Improta, l’amministratore delegato di Atac, Danilo Broggi, e il presidente, Roberto Grappelli, per illustrare in modo chiaro e competente i risultati dell’esercizio 2013 ed esaminare insieme le possibilità di rilancio della società». «Il contratto scadrà il 30 giugno ed è questo il momento per analizzare quali sono le potenzialità che Atac intende sviluppare con il nuovo piano industriale».
Ridimensiona il presidente del Gruppo Pd in Campidoglio Francesco D'Ausilio. «I dati di bilancio e la situazione finanziaria dell’azienda sono preoccupanti ma la situazione di partenza era molto critica. Vanno riconosciuti gli sforzi compiuti dal management». «L’approvazione del Bilancio 2013 anche se con aspetti negativi, considerato il deficit dell’azienda, è un punto di partenza per il risanamento» per Annamaria Cesaretti, presidente Commissione Mobilità e consigliere Sel in Campidoglio e Gianluca Peciola capogruppo Sel. «La cura Marino non ha sortito nessun effetto su Atac: il deficit annuale aumenta, i chilometri offerti diminuiscono e si preparano le svendite ai privati di alcune tratte come la Roma-Lido. Il fallimento è dietro l’angolo» attacca Alessandro Onorato, capogruppo della Lista Marchini in Campidoglio.