ABRUZZO. Il secondo confronto tra i candidati presidenti alla Regione Abruzzo è stato già registrato e andrà in onda stasera su Rete 8.
Su 4 candidati, però, si sono presentati al ‘duello’ solo in due: Luciano D’Alfonso, candidato del centrosinistra, e Maurizio Acerbo de ‘L’Altra regione’.
Assenti sia l’esponente del Movimento 5 Stelle, Sara Marcozzi, che il presidente uscente, candidato del centrodestra, Gianni Chiodi. Quest’ultimo aveva disertato qualche giorno fa anche un precedente confronto sempre su Rete 8, il cui editore è Luigi Pierangeli proprietario di cliniche private, «per precedenti impegni».
La motivazione aveva retto ma oggi Chiodi mette da parte la diplomazia e svela il motivo della sua assenza con un comunicato stampa di fuoco. Torna così ad attaccare l’emittente televisiva regionale, già accusata a marzo 2012 nel corso di una conferenza stampa di fuoco di avere «una linea editoriale che sarebbe a prescindere contraria».
Oggi rincara la dose: «Per 5 anni sui cinque e mezzo di legislatura», dichiara Chiodi, «sono stato ingiustamente oscurato dall’emittente televisiva Rete 8 per finalità poco nobili, riconducibili a interessi economici di parte, in nome dei quali è stato calpestato il diritto all’informazione e l’autentica dialettica politica. Per questo ho deciso di non partecipare al dibattito televisivo organizzato da chi ha dimostrato come l’informazione possa essere servile strumento di parte». Non riferimenti precisi, dunque, ma una bocciatura su tutta la linea.
Chiodi «rinnova la stima ai giornalisti chiamati a partecipare» e che faranno le loro domande agli ospiti ma anche «alla Redazione di Rete 8 e agli spettatori ingiustamente penalizzati nel diritto ad essere informati sulle attività della Regione. Non è mio costume sottrarmi ai confronti», assicura. «La mia attività e i risultati conseguiti mi danno gli strumenti atti ad affrontare qualsiasi platea. Ma non posso, né voglio onorare chi del rispetto, dell’onestà intellettuale e della lealtà alla propria professione è capace solo di riempirsi la bocca».
ACERBO A D’ALFONSO: «FAI PRIMO COME CIANCIMINO»
Dunque al confronto ci saranno solo Acerbo e D’lfonso che in un fuori onda ripreso dal giornalista Lorenzo Colantonio hanno dato vita ad una mini rissa.
«Io pesco in un bacino elettorale di centinaia di migliaia di persone, tu peschi in un bacino elettorale di tre voti», gli dice D’Alfonso.
E Acerbo replica: «ne sono fiero. Anche Ciancimino prendeva 100 mila voti. Lui faceva primo come fai tu».
«C’hai un sacco di galoppini ma non hai gente che c’ha le idee», aveva detto poco prima l’esponente di estrema sinistra sostenendo che l’ex sindaco di Pescara avesse una sorta di ‘invidia’ per la creatività degli avversari.
Acerbo ha poi definito D’Alfonso «l’espressione dei gruppi di potere in una regione che ha il più alto numero di centri commerciali e il commissariamento della sanità e tutti i tuoi amici sono sotto inchiesta. Donato Di Matteo può anche riempire i palazzetti dello sport ma questo non cancella il fatto che quando era presidente dell’Aca ci ha fatto bere acqua avvelenata».