PESCARA «Sabatini? Mi chiedo come potrà, una ragazza che non ha nessuna esperienza, neanche lavorativa, caricarsi della responsabilità di una città di 130mila abitanti. E Alessandrini? Alessandrini si è distinto negli ultimi anni per la totale assenza dalla scena politica di Pescara. Neanche una proposta politica. E poi Mascia, che ha avuto un atteggiamento di chiusura verso i cittadini, le imprese, i costruttori: è stato avverso alla marineria e agli operatori balneari». Insomma, una stilettata agli aspiranti sindaci del Movimento 5 Stelle, del centrosinistra e di Forza Italia (compresi Fdi e Pescara Futura), ieri pomeriggio al cinema-teatro Massimo, da parte del candidato sindaco del Nuovo centrodestra, Guerino Testa, in occasione della presenza del leader nazionale del partito, Angelino Alfano. Ma non è stato un bagno di folla, ieri per Testa. Diversi infatti sono stati i posti lasciati vuoti in platea tra le 670 poltroncine, al contrario di come era andata il 28 marzo scorso al Circus, quando lanciò la sua corsa a primo cittadino di fronte a un cinema stracolmo. E se a tirare giù qualche risata ci ha pensato il cabarettista Vincenzo Olivieri, che ha ribattezzato i pentastellati di Grillo «Movimento 5 Tacche», rifacendosi ai misuratori di campo dei telefoni cellulari («per molti il primo pensiero mattutino è chiedersi quante “tacche” ha il proprio telefonino»), ricevendo una stretta di mano di plauso dall’ex ministro del Lavoro Maurizio Sacconi (e da Alfano) - presente, tra gli altri, insieme con Federica Chiavaroli e il candidato alle europee per l’Ncd Filippo Piccone -, la critica all’attuale maggioranza del governo cittadino è tornata sulla gestione degli edifici in disuso a Pescara. «Hanno fatto un accordo tra le forze politiche che appoggiano Mascia e Rifondazione comunista, lasciando tutto così com’è», ha aggiunto Testa. «Ma noi toglieremo ogni vincolo agli immobili vecchi, a quelli non “storici”». Alle 20 e 5 minuti è poi arrivato l’endorsement di Alfano. «Quella di Testa», ha detto il fondatore dell’Ncd, intervenendo dal palco, «è la scelta giusta e migliore. Ogni altro atteggiamento sarebbe stato sbagliato. Testa», ha ribadito il ministro degli Interni nella veste di leader politico, «in questo momento è la scelta migliore. E mi dispiace che gli altri non l’abbiano capito», ha sottolineato riferendosi agli alleati di Forza Italia. «Se fossimo stati uniti, avremmo vinto al primo turno. Ma l’attesa per la nostra vittoria è solo rimandata di due settimane». Infine L’Europa, in vista delle elezioni continentali. «Nel nostro programma», ha concluso, «prevediamo il costo del denaro uguale per tutti, più poteri alla Bce, la scelta di una sola sede per il parlamento europeo e un'attenzione alle frontiere».