PESCARA Sit-in spontaneo dalle prime ore del mattino in via Muzii dei cittadini, proprio sotto il ponteggio che conclude il primo tratto della strada-parco. Da Loredana Di Paola del Wwf ad Antonella De Cecco di Oltre il gazebo, da Maurizio Biondi del comitato Utenti strada-parco a Ivano Angiolelli, che ha messo a nudo le magagne del progetto, a Claudio Ferrante di Carrozzine determinate Abruzzo, c'erano i cirenei che difendono i diritti di tutti i cittadini di Pescara e Montesilvano, anche di quelli che in questi cinque anni, dalla consegna delle aree a oggi, hanno dormito sonni profondi. Ma loro, le avanguardie della protesta, annunciano una grande mobilitazione per domani e chiamano a raccolta una città troppo spesso amorfa. Sul come fare per bloccare i lavori, associazioni e comitati si riunioscono oggi per decidere: «Non possiamo certo metterci in mezzo al cantiere per farci arrestare», ha precisato Ferrante, «ma qualcosa ci inventeremo per risvegliare le coscienze». Ieri, al sit-in naif, c'erano pure rappresentanti di partiti politici, Pd su tutti, che sono ricomparsi sulla strada-parco dopo anni di letargo, forse attirati dalla folla di taccuini e telecamere pronti a offrire un briciolo di popolarità. Atteggiamento peraltro censurato a brutto muso dai cittadini che sulle barricate ci stanno dalla prima ora. Fra loro anche Loredana Di Paola oggi candidata sindaco per "L'altra città", ma che con il Wwf ha sempre lottato per fare luce sugli aspetti opachi del progetti. Di Paola chiede a Mascia un'azione forte alla vigilia dell'elettrificazione del tracciato: «Il sindaco ha tutti gli strumenti previsti dalla legge per fermare i lavori, sono stati valutati anche dai nostri legali. In primo luogo, il Piano operativo di sicurezza (Pos), è relativo solo alla sicurezza degli operatori del cantiere e non alla incolumità dei cittadini che passeranno sotto i ponteggi con le strade aperte. La chiusura riguarda oltre 4 km e comprende gli accessi delle case, delle attività commerciali insistenti sul percorso-parco e di tutte le vie di accesso alla strada parco. Nessuno è ststo avvisato di quello che sta avvenendo. Incredibile e sospetto questo modo di procedere. Forse uno stadio di avanzamento lavori è conveniente per qualcuno visto l'imminente rischio di stop a causa dei procedimenti pendenti, l'uno penale il 22 maggio e l'altro dinanzi al Tribunale amministrativo il 19 giugno, entrambi su nostri ricorsi. È inaccettabile continuare a sprecare denaro pubblico in questo modo». Secondo Ivano Angiolelli, Mascia ha le carte in regola «almeno per sospendere il cantiere - afferma - in attesa che il dirigente capo D'Aurelio, da lui incaricato per valutare il Pos presentato dalla Balfour Beatty, dia le garanzie di sicurezza». Maurizio Biondi chiede a Mascia «la revoca in autotutela del documento firmato dal dirigente dei Lavori pubblici Trisi, che il 2 maggio ha di fatto firmato la riconsegna delle alla Balfour Beatty all'insaputa del sindaco». Antonella De Cecco rileva che «le anomalie da noi sollevate in questi anni non sono mai state sanate e che il cantiere con le strade aperte sarà un pericolo pubblico per la salute pubblica». Claudio Ferrante, che di battaglie per la civiltà ne ha già vinte tante, invita i pescaresi a uno scatto d'orgoglio: «Io rappresento i disabili, - tuona - ma questa sfida riguarda tutti i cittadini e di tutte le zone di Pescara».