PESCARA Bus elettrici a costo zero al posto dell'oneroso e ingombrante Filò. C'è un pizzico di politica e tanto buon senso dietro la proposta alternativa per avere un servizio ecologico sulla strada-parco al posto del mastodontico (18 metri e 57 centimetri di lunghezza) Filò. L'idea è di Francesco Di Donato, coordinatore della lista civica "Progetto Pescara" che sostiene il candidato sindaco Roberto De Camillis. «Ma la nostra - tiene a precisare Di Donato - non è una proposta strumentale, fatta nell'imminenza delle elezioni. La presentammo già quattro anni fa al sindaco Mascia e alla sua maggioranza di centrodestra, la replicammo anche al centrosinistra, ma tutti si sono ben guardati dal prenderla in considerazione. Eravamo alla vigilia della consegna delle aree della strada-parco e c'era la fregola di andare avanti col progetto, dopo l'appalto assegnato dalla precedente amministrazione della Gtm. C'era, insomma, una fretta trasversale e al nostro progetto nessuno ha voluto dare seguito». Ora Di Donato lo ripropone insieme a Renato Malatesta, candidato consigliere della lista civica, che si sta occupando insieme al coordinatore di progetti alternativi anche riguardo il porto, l'aeroporto e le antenne di San Silvestro. Ed ecco la proposta di "Progetto Pescara" sulla quale Di Donato rivela che «fin dal 2010 avevo presentato al sindaco Mascia l'idea di un mezzo elettrico, veloce, economico ed ecologico da utilizzare al posto del Filò perché già da allora si conoscevano i problemi di sostenibilità, economica e ambientale, di un mezzo costosissimo (1,8 milioni di euro ciascuno) e inquinante poiché andava a gasolio una volta lasciato l'ex tracciato ferroviario. Noi eravamo, e siamo tuttora in contatto, con una grande azienda che produce solo bus elettrici di medie dimensioni, i classici 12 metri delle linee urbane, ed è leader in Europa nel settore. Ebbene, questa ditta offre al Comune di Pescara i suoi bus elettrici, 3 o 4 a seconda delle esigenze quotidiane per il trasporto sulla strada-parco, a costo zero e chiede in cambio solo che ognuno di tali mezzi percorra almeno 42mila chilometri l'anno». Una sorta di test su strada? «No, perché non parliamo di prototipi, ma di mezzi già sperimentati». Per l'azienda in questione, in pratica, si tratterebbe di una promotion utile ad ampliare il suo raggio d'azione, sicura di offrire un prodotto valido «i cui costi di gestione - precisa Di Donato - sono tre volte inferiori a quelli del Filò».