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Pescara, 24/11/2024
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Data: 18/05/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Verso le regionali in Abruzzo - L’economia che non riparte si riuscirà a invertire il trend?

PESCARA Otto punti di Pil persi solo in Abruzzo negli ultimi sei anni sono un’enormità e il grande timore, espresso anche da autorevoli commentatori internazionali , è che si debba pensare al futuro in termini molto differenti anche arrivando a pensare che non ci sarà più crescita. Oppure che se ci sarà, sarà debolissima. Il tema è un tasto delicatissimo della campagna elettorale dove, a sentire i candidati, ripresa ci sarà. Forse è il caso di parlare di tenuta per i prossimi due anni (c’è la riforma degli ammortizzatori alle porte) e semmai sperare a medio termine di ricominciare a mettere qualche numero in verde nelle colonne dell’economia dove finora, da ormai diversi semestri, c’è stato solo rosso. Parola ai candidati che sono riusciti a rispondere.
CHIODI: CON NOI ASSUNTE 5700 PERSONE

1) Fare impresa 2, il progetto speciale Sviluppo del microcredito per crescita e dell’occupazione e Start-Up sono tre strumenti che ci hanno consentito di riversare oltre 30 milioni di euro sulle aziende in segmenti differenti. Inoltre: riproporremo i contratti di sviluppo locale, i contratti di rete, i poli di innovazione. Incentivi occupazionali: fino a 15 mila euro per assumere donne e under 35 e 10 mila euro per tutti gli altri. Grazie a queste iniziative oggi 5702 persone lavorano a tempo indeterminato e sono nate 578 nuove imprese. Per il secondo anno abbiamo ridotto le tasse a cittadini e imprese. Quanto alla burocrazia, stiamo portando avanti progetti innovativi come la dematerializzazione, l’Urp regionale.

2) La legge di riforma dei confidi, è nata proprio con l’obiettivo di rafforzare il sistema regionale dei consorzi fidi ma non ci fermiamo qui. Lunedì (domani, ndr) in giunta l’assessore Castiglione porterà un’importante delibera che estende il raggio di intervento per l’accesso al credito per le aziende in crisi di liquidità e non solo per progetti di ricerca e innovazione. E poi ci sono i fondi stanziati per il microcredito, circa 24 milioni di euro: abbiamo prestato fino a 25.000 euro al tasso 1% a 1836 attività, evitando che morissero. Ma è chiaro che in questo discorso non possiamo non considerare il ruolo degli istituti di credito.

3) Energia e infrastrutture sono un problema solo dell’Abruzzo: paghiamo accise salatissime ed è necessario intervenire dell’ammodernamento delle infrastrutture energetiche. Stiamo investendo molte risorse anche per le infrastrutture telematiche, in modo da coprire il digital divide. Per le infrastrutture abbiamo svolto un’intesa quadro con il Ministero delle Infrastrutture. Dobbiamo intervenire massicciamente sull’aeroporto, e migliorare i collegamenti che servono le aree industriali. Sì alla Macroregione mediana.
MARCOZZI: SMANTELLEREMO LA FIRA

1)Nel breve termine, ma anche per invertire il trend, occorre sostenere i piccoli e medi imprenditori che operano in settori, come il tessile, in cui si assiste ad una ripresa degli ordinativi e della produzione. Occorre poi investire pesantemente, anche attraverso un ingresso diretto della Regione nel capitale, in start up che consentano di mantenere sul territorio esperienze di eccellenza quali ad esempio la Sixty o la Dialifluids, la cui crisi è stata determinata non dalla mancanza di mercato o di competitività ma dai giochi della speculazione internazionale e dall’insipienza e voracità del politicume locale.

2) Il M5S favorirà l’accesso al credito per le piccole e medie imprese accantonando in uno specifico fondo la parte dello stipendio che gli eletti abruzzesi restituiranno alla collettività ma anche mediante specifiche leggi che favoriranno le imprese abruzzesi con tassi di interesse competitivi e prevederanno un ruolo diretto di garanzia della stessa istituzione regionale. Smantelleremo la Fira spa, oggi esclusivamente strumento nelle mani di spregiudicate lobby politico-affaristiche.

3) Ragionare di competitività in termini “regionali” è fuorviante. Non sono certo i costi dell’energia o la presenza di infrastrutture i fattori che hanno spinto la Fiat ad investire e produrre in Serbia piuttosto che in Abruzzo. Gli attrattori che la nostra regione può e deve giocarsi sono le risorse naturali, paesaggistiche ed agricole, la ricerca scientifica universitaria e l’alta professionalità della maestranze in alcuni settori chiave dell’innovazione industriale come l’elettronica, la mobilità sostenibile, la chimica, la farmaceutica e le biotecnologie.
D’ALFONSO: BASTA ENERGIA A SINGHIOZZO

1) Misure immediate: tagliare i tempi della burocrazia, alleggerire la pressione fiscale, predisporre piani di sviluppo locale per turismo, tipicità e agricoltura. Per chi intende investire qui risponderemo risolvendo rapidamente i problemi burocratici: il nostro modello sarà la pubblica amministrazione bavarese. Inoltre: attrarre investimenti per acquisire siti industriali facilmente per consentire progetti d’investimento offrendo in cambio alle imprese pacchetti tecnologici e formativi ad hoc e un menu di convenienze tali da renderci preferibili ad altri territori: tipo il collegamento del servizio ferroviario alle zone industriali, banda larga e servizio energetico senza alcuna interruzioni. Poi, premialità per chi favorisce apprendistato e tirocinio per far lavorare i giovani. Per le pmi iniziative destinate a giovani e disoccupati over 50 per la realizzazione di progetti di imprenditorialità. Cureremo la trasmissione d’impresa.

2) Proponiamo fondi di garanzia territoriali, per il riassetto del debito, alla riconversione dei processi e dei prodotti da accompagnare alla disponibilità di “manager temporanei” per business planinnovativi o per la gestione delle fasi a maggior valore aggiunto dell’impresa. Occorre favorire l’organizzazione in rete e sostenere la patrimonializzazione delle piccole e medie imprese abruzzesi. A tal fine, oltre agli strumenti di intervento fiscale proponiamo: 1) la rimodulazione e il potenziamento dei Confidi; 2) l’intervento pubblico a sostegno della patrimonializzazione dei Confidi; 3) oltre ai 15 milioni di euro contenuti nelle misure del Por/Fesr è necessario aggiungerne almeno altri 30 dai fondi ex Fas; 4) Prevedere un fondo di garanzia specifico per aiutare e sostenere le nuove imprese nel loro percorso iniziale. Più della metà muore nei primi 3 anni di vita (50.000/75000 euro).

3) Spingere, da subito, negli strumenti di flessibilità utili a integrare in modo efficace nel sistema e nel mercato elettrico le energie rinnovabili. Puntiamo, inoltre, a trasformare i consumatori di energia in produttori. Infrastrutture: completare la Fondo Valle Sangro, velocizzare la dorsale Rieti-L’Aquila-Pescara, risanare la Statale 81 lungo la Pedemontana Abruzzo-Marche; completamento le varianti ai porti. In tema di porti vogliamo l’Autorità portuale unica, di tipo consortile. Sotto il profilo intermodale, oltre che come “porta” del turismo estero, va rilanciato anche il ruolo dell’Aeroporto d’Abruzzo. Rete ferroviaria: connettere l'Abruzzo con il sistema dell'alta velocità tra Bari e Ancona; ammodernare Pescara–Roma e abbreviarne i tempi di percorrenza a 2 ore e mezzo. Infine è prioritario è prioritario far rientrare l'Abruzzo e soprattutto il corridoio adriatico dentro una delle reti TEN-T europee.

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