SULMONA Un brindisi, al fischio del treno tornato a correre lungo i binari tra Sulmona e Castel di Sangro-Carpinone, tra il direttore generale della Fondazione Fs, ingegnere Luigi Cantamessa, e il presidente del Parco Maiella, Franco Iezzi, ha sigillato una giornata storica per la linea Sulmona-Carpinone. La sosta, con un «cin-cin» nella stazione di Campo di Giove è stata occasione per trarre auspici per il futuro della linea, un tempo condannata a morte lenta e da ieri tornata linea turistica, gestita dall’ente Parco. Propedeutica alla gestione a pieno titolo da parte del Parco Maiella è stata la firma ieri mattina del protocollo d’intesa tra Iezzi e Cantamessa, nella sede del Parco, nell’Abbazia di Celestino. Il treno storico, trainato da un’antica locomotiva, è partito alle 10 in punto, ieri mattina, dalla stazione di Sulmona, salendo verso l’Alto Sangro, per immergersi in un mirabile paesaggio. Oltre trecento sono stati i cittadini che hanno accolto l’invito del Parco Maiella a vivere una giornata su antiche carrozze, dalla «centoporte» alla vecchia «prima classe», quella arredata in velluto e ottone, immortalata da filmati di un tempo o da produzioni cinematografiche d’epoca. Si è compiuto un piccolo miracolo della voglia di ferrovia, che sembra rediviva, favorita dalla risorta linea. «La sua parte l’ente parco l’ha fatta e continuerà a farla, quella vissuta è stata un’esperienza straordinaria, qualcosa fino a poco tempo fa inimmaginabile - ha precisato Iezzi - adesso però tocca fare altro, dare prosecuzione al discorso appena avviato e penso sarebbe bene che tante associazioni, gli enti territoriali, le varie organizzazioni che vivono sul territorio si dessero da fare per cogliere l’opportunità ora offerta dal treno rimesso sui binari della linea Sulmona-Carpinone per creare occasioni di turismo, di promozione del territorio e quindi porre le premesse per dare piena sostanza e concretezza a quella economia fondata sul turismo e sulla riscoperta delle risorse del territorio, in cui in tanti crediamo».
E già ieri una prima idea di ciò che potrebbe disegnare il futuro della linea ha preso corpo nelle stazioni di Campo di Giove, di Roccaraso, di Palena. Chi ha messo in vetrina i prodotti tipici della gastronomia del territorio, chi invece ha proposto attenzione su lavori dell’artigianato artistico, chi ha messo a disposizione cavalli e carrozze per una breve perlustrazione turistica in paese. Idee che hanno suscitato fascino, curiosità, attrazione.
«Bisognerà pensare a creare in modo costante queste diverse forme di attrattiva turistica - ha osservato il presidente del Parco Maiella - solo così tutto conquisterà, man mano, un suo pieno senso e sfruttando inventiva e iniziative sul campo, questa linea ferroviaria potrà tornare gradualmente in modo effettivo e qualificato a nuova vita e a quella vitalità tanto auspicate come mezzo di promozione del turismo nell’area tra Valle Peligna ed Alto Sangro e poi oltre, fino al Molise».
Intanto Fondazione Fs e Parco Maiella sono già impegnate a redigere un calendario di eventi estivi da proporre nelle località toccate dai convogli che viaggiano su questa linea. L’idea giusta potrebbe essere quella di attribuire ad ogni stazione una missione da adempiere, sulla quale lavorare a produrre promozione del turismo. Ogni stazione con una sua vocazione e con una speciale caratteristica locale che diventa punto fisico e momento culturale, in senso lato, potrà svolgere un ruolo. Da qui si lavorerà anche ad inserire la linea Sulmona-Carpinone in cataloghi turistici internazionali, non solo regionali. Agli organizzatori delle giornate dedicate ai treni storici, che oggi proseguiranno, appaiono questi gli ingredienti utili per arricchire di attrattiva la linea turistica. L’auspicio è che davvero di qui in avanti si passi ai fatti.