Luigi Mascia cancella piazza Salotto dalle piazze per i comizi elettorali e il centrosinistra si rivolge al prefetto Vincenzo D’Antuono affinché intervenga per far modificare la decisione, definita «incomprensibile», presa dal primo cittadino. In attesa della risposta il Pd per venerdì 23 ha organizzato proprio in piazza Salotto la manifestazione di chiusura della campagna elettorale per il candidato governatore Luciano D’Alfonso e per il candidato sindaco Marco Alessandrini. L’annuncio pubblicitario era sui giornali di ieri e non ha lasciato spazio a interpretazioni: venerdì alle ore 20 per Luciano presidente e Alessandrini sindaco saranno sul palco anche il candidato alle regionali nonché medico e noto cantautore Mimmo Locasciulli; l’attore Alessandro Haber; l’onorevole Giovanni Legnini e il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente.
Una provocazione, certo, ma anche un invito a riflettere su una scelta che non si spiega se non in un modo e a dirlo è Enzo Del Vecchio, consigliere comunale Pd: «Mascia vuol togliere ai suoi più temuti competitor lo spazio più ambito della città per impedire un legittimo bagno di folla che D’Alfonso merita e si aspetta, come pure si aspetta il Movimento 5 Stelle per Beppe Grillo che arriva domani a Pescara e che ha dirottato l’appuntamento con gli elettori in piazza Primo maggio».
Il centrosinistra confida nelle capacità persuasive del prefetto: da giorni è stato sollecitato il suo intervento in ragione del fatto che gli spazi alternativi che il sindaco ha reso disponibili per i comizi appaiono assolutamente inadeguati: piazza della Repubblica ha le transenne della viabilità alternativa a corso Vittorio chiuso per lavori; piazza Primo maggio ha spazi limitati così come piazza Garibaldi, per non parlare di piazza Unione, che il sindaco ha prima riservato ai comizi e sulla quale subito dopo ha disposto l’apertura di un cantiere.
«L’impossibilità di fruire di quello spazio ci ha obbligati ad annullare la manifestazione elettorale che era stata organizzata per sabato» s’è lamentato Del Vecchio. Paradossalmente, il primo a scontare gli effetti della sua decisione è stato proprio Albore Mascia: ieri sera la manifestazione di Giorgia Meloni, - esponente di Fratelli d’Italia-An, partito che sostiene il sindaco uscente - è stata ospitata in piazza Primo maggio su un palchetto a ridosso dei giardini davanti a uno spazio reso ancor più limitato da aiuole e parcheggi, subito riempito da poche centinaia di sostenitori.
Se è noto che il prefetto D’Antuono non è rimasto a guardare, resta da vedere quale risultato saprà cogliere, benché si sia reso conto - ma questa è solo l’impressione dello staff dalfonsiano - che la decisione di Mascia di sottrarre piazza Salotto dalla competizione elettorale aumenti i rischi per la sicurezza dei partecipanti. Per venerdì si parla di «apoteosi», considerate le migliaia di persone che D’Alfonso si aspetta di trovare sotto il palco. A proposito: un palco in piazza Salotto è già installato per altre iniziative e se la persuasione del prefetto dovesse andare a buon fine, tanto vale lasciarlo dov’è.