Avezzano. Giovedì 29 maggio l’Abruzzo si ferma. Si è riunito per la prima volta il Coordinamento Regionale delle RSA (Rappresentanze Sindacali Aziendali) dell’Arpa per fare il punto della situazione sulle condizioni generali della più importante azienda di trasporto pubblico abruzzese. Va premesso che il Coordinamento non assume un ruolo alternativo alle organizzazioni di categoria ma assolutamente integrativo; che allo scopo di facilitare i rapporti con il mondo esterno è stato indicato un portavoce con il compito di relazionarsi anche con gli organi di stampa, che nella logica pluralista sono state individuate in alcuni componenti le RSA, i riferimenti territoriali del Coordinamento stesso. Da una prima analisi, visto anche il positivo intervento del Prefetto di Teramo, il Coordinamento ha deciso di coinvolgere anche i Prefetti delle Provincie di Pescara , L’Aquila e Chieti, con una lettera riassuntiva che spieghi la gravità delle condizioni in cui versa l’Arpa e, soprattutto, gli aspetti inerenti la sicurezza. Nella comunicazione verrà precisato che i lavoratori, hanno già deciso la sospensione delle prestazioni straordinarie a partire da giovedì 29 maggio 2014. Per queste ragioni, con la lettera inviata ai Prefetti, si chiede un immediato confronto ad ogni uno per il proprio territorio di competenza, allo scopo di evitare gravi ed ulteriori danni ai pendolari, ai lavoratori, agli studenti e a tutti gli utilizzatori del trasporto pubblico. Contestualmente il Coordinamento intende coinvolgere anche il prossimo Governatore dell’Abruzzo affinché, unitamente all’azione dei Prefetti, assuma tutte le iniziative necessarie per scongiurare il tracollo della più importante azienda di trasporto Abruzzese che peraltro, vanta crediti nei confronti della Regione Abruzzo per circa 39 milioni di euro. Inoltre, in considerazione del particolare momento politico ed istituzionale, l’assemblea generale di tutti i lavoratori, già prevista per il mese di maggio, è stata rinviata a data da destinarsi. Il Coordinamento sta reperendo la documentazione inerente l’utilizzo del personale e il monte ore dello straordinario che si effettua nei vari territori, da esibire ai Prefetti a conferma dei carichi di lavoro che il personale è costretto a sopportare giornalmente senza peraltro nessuna garanzia sulla fruizione delle ferie che, come conseguenza, incide fortemente sulla potenziale crescita del rischio.