PESCARA Sulla strada-parco vince il partito filoRusso. Per ora, perché il sindaco Mascia è pronto a emanare l'ordinanza di sospensione dei lavori. Che sono iniziati ieri di buon mattino con la tesatura dei cavi da via Gioberti proseguita speditamente fino a via Muzii. Nell'arco di cinque giorni, assicura il capo cantiere Antonio D'Agostino, l'intervento sarà terminato con tanti saluti ai contestatori. Ma la sorpresa è arrivata in serata, al termine di una riunione che Mascia ha avuto con dirigenti e tecnici comunali: «Stiamo studiando i termini di un'ordinanza di sospensione - ha rivelato il sindaco - in attesa della verifica della documentazione sulla sicurezza che il capo dipartimento del settore Lavori pubblici, ingegner Amedeo D'Aurelio, sta effettuando. Esame che richiederà parecchi giorni, nel frattempo degl aspetti legali si stanno occupando il direttore generale del Comune Stefano Ilari e il difensore civico Giovanni Stramenga insieme ad alcuni fiduciari giuridici dei comitati». Leggi: Salvatore Acerbo, l'avvocato che ha perorato la causa del Wwf contro i presunti risvolti illegali del progetto-filovia. Mascia, alfine, si è armato di coraggio raccogliendo le istanze dei comitati civici e si dice disposto a firmare l'ordinanza, cosa invocata nuovamente ieri dai cittadini che hanno improvvistato un sit-in in via Muzii, dove termina la prima parte del tracciato filoviario. Da sabato e ancor più da ieri, la strada-parco è divenuta inaccessibile a ciclisti e pedoni poiché le transenne chiudono l'accesso a tutti nonostante che ancora mole persone, ignare, cercavano di transitare. Il capo cantiere si è sgolato invitando tutti a stare alla larga durante l'operazione di tesatura dei cavi completata in quattro ore. Secondo Maurizio Biondi (Comitato Utenti strada-parco), Antonella De Cecco (Oltre il gazebo), Ivano Angiolelli (No filovia) e Loredana Di Paola (Wwf nonché candidata sindaco de "L'altra città") «basta fare un giro per capire che le condizioni di sicurezza sono garantite soltanto agli addetti del cantiere e non anche ai cittadini». Proprio da questo punto riparte Mascia per giocare l'ultima carta: «Se la relazione tecnica non darà le massime garanzie sulla sicurezza del cantiere e quindi sull'assenza di rischi per l'incolumità pubblica, firmerò l'ordinanza di sospensione. Quando? Diciamo fra domani e mercoledì». A ridosso del voto, il clima resta elettrico.