PESCARA Luciano Ovunque spiazza tutti e si porta a casa piazza Salotto per venerdì 23 maggio, giorno di chiusura della campagna elettorale. Ma a mettersi di traverso è il sindaco Mascia al quale la fuga in avanti del candidato presidente del centrosinistra alla Regione non è andata giù. «La messa a disposizione degli spazi pubblici in città spetta solo all'Amministrazione comunale e, nella fattispecie, piazza Salotto non rientra fra gli spazi utilizzabili per i comizi». Ok, ma D'Alfonso ha giocato d'anticipo, stampato manifesti, fatto pubblicità sulle tivù, inondato i telefonini con gli sms sulla manifestazione di venerdì prossimo. «Fatti suoi, - aggiunge il sindaco - per me piazza Salotto resta indisponibile a meno che il prefetto Vincenzo D'Antuono dia l'autorizzazione per motivi di ordine pubblico». Ed è proprio quello che ha fatto Luciano D'Alfonso, ribattiamo, per avere la piazza più ambita nel giorno più ambito, dalle 20 a mezzanotte, fino all'ultimo secondo utile di campagna elettorale. «Ripeto, a scanso di equivoci. D'Alfonso, o chiunque altro, non può chiedere niente a nessuno, nemmeno al prefetto, ma al sindaco in carica. Siccome il sottoscritto ha deciso di concedere piazza Salotto a nessun candidato per i comizi, il discorso è chiuso». Insomma, secondo Mascia solo il prefetto può avallare la «prenotazione» di D'Alfonso. «Non è possibile - sottolinea il sindaco - dare uno spazio a un candidato negandolo agli altri. Fra l'altro, sul palco ci sarà anche Marco Alessandrini, che in tal modo sarebbe l'unico candidato sindaco a usufruire di piazza Salotto. Le regole ci sono e valgono per tutti, anche per D'Alfonso». I maligni dicono che Mascia ha escluso piazza Salotto dal novero degli spazi disponibili per fare un dispetto a Guerino Testa, che era stato il primo a richiedere piazza Salotto per la chiusura della campagna elettorale. Per dimostrare di essere imparziale e smontare le accuse di autogol, Mascia precisa che «tutti hanno rispettato il divieto, a cominciare dalla mia parte politica, tant'è che Giorgia Meloni ha tenuto il suo comizio in piazza Primo Maggio, e che lo stesso Beppe Grillo lo terrà all'Arena del mare». Mascia scarica la responsabilità sul prefetto, ma D'Alfonso non è tipo da arrendersi facilmente e piazza Salotto resta un caso politico. Con risvolti grotteschi perché fra i nove candidati sindaci, Mascia a parte, solo Guerino Testa prende posizione. Il candidato di Ncd, Udc e di due liste civiche è andato personalmente dal prefetto che gli ha confermato le parole di Mascia. «Mi auguro che il sindaco si comporti di conseguenza perché in caso contrario, con la presenza sul palco di Marco Alessandrini, verrebbe commessa una grave scorrettezza nei confronti di tutti gli altri». Se invece la spunta Luciano Ovunque, Testa lancia un'idea alternativa: «Vuol dire - dice tra il serio e il faceto - che chiederò a D'Alfonso, come ex sindaco, di invitare tutti i nove candidati e porre una domanda a ognuno sui programmi e sul futuro della città. Che ne dite?». L'incontro ravvicinato Mascia-D'Alfonso cinque anni dopo sarebbe uno spettacolo da non perdere.