PESCARA Tutto in 24 ore, tra ieri e oggi. Potenza delle elezioni, o della campagna elettorale, ed ecco che la Giunta regionale dà subito l’approvazione allo sblocco dei finanziamenti alla marineria pescarese. Si tratta di 2,5 milioni di euro. L’assessore regionale alla pesca Mauro Febbo informa che«è stata approvata la delibera con cui si approva lo schema di Convenzione tra la Regione Abruzzo e la Banca Caripe-gruppo Tercas al fine di destinare 2 e 500 mila euro a favore della marineria escarese. Con l’approvazione di tale atto – così Febbo - la Regione Abruzzo provvederà a trasferire all’istituto di credito la somma stanziata e in base all’accordo raggiunto la stessa Banca provvederà ad elargire i contributi alle singole aziende marittime che potranno utilizzare per il pagamento sostitutivo di imposte, tasse e contributi previdenziali e assistenziali dovute a far data dall’aprile 2013». Con convenzione la Regione ha dato seguito alla decisione comunitaria di aiuto di Stato dopo il via libera da parte di Bruxelles al fine di dare una risposta definitiva, concreta e decisa a tutto il comparto. Febbo ringrazia altresì «la Banca Caripe e il suo direttore che si sono resi disponibili a collaborare con la Regione Abruzzo e trovare la soluzione attraverso la convenzione approvata».
Oggi, a Palazzo di città, consiglio comunale in extremis, in mattinata, per licenziare l’intesa fra l’amministrazione comunale e la Direzione marittima relativa alla Valutazione ambientale strategica del Piano regolatore portuale. Un atto puramente tecnico che però aveva innescato tensioni e un autentico braccio di ferro, proprio perché a ridosso della consultazione elettorale. Il presidente del consiglio, Roberto De Camillis, ha sempre ritenuto che non vi fossero le condizioni di straordinarietà e d’urgenza per far riunire l’assise civica. La marineria era insorta e non aveva accettato neppur el’ipotesi che il consiglio comunale potesse effettuarsi a porte chiuse. Tanto da decidere di presentarsi comunque in delegazione a Palazzo di città. Quanto invece allo sblocco dei 2,5 milioni di euro, i pescatori avevano chiesto venerdì al prefetto Vincenzo D’Antuono di farsi garante per snellire i tempi della burocrazia, a fronte di una situazione economica insostenibile.