Gentile direttore, dovrebbero essere i fiori all’occhiello del territorio pescarese, ma con il passare del tempo le due infrastrutture primarie, porto e aeroporto, sono diventate problemi la cui soluzione appare sempre più difficile e complessa. Lo scalo aereo rischia di essere declassato tra pochi giorni, a meno che non intervengano fatti nuovi, perché l’Enav sarebbe intenzionato a ridurne l’operatività da 24 a 16 ore cancellando i voli notturni. Un colpo mortale proprio ora che si pensava di ricapitalizzare la Saga, la società di assistenza a terra delegata a operazioni di marketing. La riduzione del traffico passeggeri e, ancor più, di quello merci, penalizzerebbe l’aeroporto con effetti negativi per il turismo e l’economia abruzzese. Il porto, alle prese con il continuo interramento e il necessario dragaggio, a mala pena potrà ospitare per poco più di un mese il catamarano per il collegamento con Hvar. Il nuovo piano portuale è ancora sulla carta. Perché accade tutto questo? Comune, Provincia, Regione, associazioni di categoria avrebbero dovuto lavorare all’unisono, invece di giocare a rimpiattino e addossarsi le responsabilità, tarpando così le ali a una città e a una regione.
Francesco Di Miero