L’AQUILA Anche la Cgil, dopo l’appello lanciato dal governatore uscente Gianni Chiodi, chiede un intervento del Governo e della Conferenza Stato-Regioni affinché il cratere sismico non venga escluso dalla programmazione dell’erogazione degli finanziamenti europei 2014-2020 del programma 107.3.C. In base ai parametri e alle norme vigenti, legati soprattutto alla popolazione residente in ogni singola regione Italiana, i territori colpiti dal sisma rischiano di rimanere fuori dal meccanismo di ripartizione dei fondi: «Stare nella Carta degli Aiuti di Stato - ha detto il segretario provinciale Cgil Umberto Trasatti - consentirebbe alle imprese di utilizzare gli aiuti senza essere sottoposti ai rigidi vincoli imposti dall’Unione europea». Il segretario ha ricordato come, grazie alla legge Barca, siano già stati erogati 100 milioni per il rilancio delle attività produttive e che in futuro, sempre attraverso il meccanismo del prelievo del 5% dai fondi per la ricostruzione, potrebbero giungere altre risorse nelle aree terremotate. «Il rischio è che pur avendo i soldi, previsti dalla legge, non si possano utilizzare. Chiediamo ai candidati presidente alla Regione e alle associazioni di categoria di chiarire la loro posizione».