PESCARA Tagliare i costi della politica in una realtà impoverita, dove ci sono famiglie che fanno fatica a tirare avanti: è un mantra delle campagne elettorali di questi tristi tempi di crisi. A tre giorni dal voto abbiamo chiesto ai candidati governatore (foto: la sede della giunta regionale all’Aquila) come intendano affrontare la questione. Così come abbiamo chiesto di illustrarci la riorganizzazione della macchina amministrativa regionale nel segno della trasparenza. Hanno risposto, tranne Maurizio Acerbo che per problemi legati ai tempi stretti imposti dagli ultimi giorni di campagna elettorale non è riuscito a illustrarci le sue proposte.
CHIODI: CI SIAMO MOSSI SUBITO
1) Dall’inizio del nostro mandato abbiamo messo in atto misure per razionalizzare e contenere la spesa, anticipando la spending review del Governo Monti. Una consistente riduzione dei costi della politica è legata alle riforme che hanno ridotto o razionalizzato enti e istituzioni e i relativi organi di vertice politico. Abbiamo ridotto i consiglieri regionali, le commissioni d’inchiesta, gli assessori, i componenti dei cda di enti, aziende e agenzie regionali. Abbiamo commissariato gli enti collegati alla Regione, ridotto gli emolumenti a consiglieri regionali e cda di enti e aziende regionali, e soppresso l’assegno vitalizio ai consiglieri regionali. Soppressi alcuni enti strumentali. Nella sanità è stata attuata una riduzione delle Asl. E nell’ottica di risparmio e di capitalizzazione delle risorse abbiamo accorpato tutti gli uffici regionali in un’unica struttura. Con la nuova sede regionale miglioreremo la funzionalità degli uffici e otterremo un notevole risparmio di risorse.
2) Per ottimizzare la macchina amministrativa secondo efficienza e contenimento dei costi abbiamo ridisegnato la macrostruttura regionale, con le direzioni ridotte a nove. La soppressione degli enti strumentali e la conseguente rideterminazione degli organici ha portato profondi mutamenti nella struttura.
Abbiamo assunto importanti provvedimenti, a partire dalla dematerializzazione, la gestione elettronica della corrispondenza regionale che permetterà riduzione dei costi e valorizzazione di nuove professionalità. Importante anche la costituzione dell’Urp regionale. Va rivisto e razionalizzato il ruolo delle 63 sedi decentrate della Regione sul territorio. Investimao nelle infrastrutture informatiche, per gestire il complesso processo della digitalizzazione della pubblica amministrazione.
D’ALFONSO: NOI, IMPLACABILI
1) Elimineremo subito il principale costo di certa politica: l'improduttività. La Regione dovrà concepire quanto occorre fare e realizzarlo nei termini del mandato. Le indennità dei consiglieri saranno parametrate a quelle dei sindaci dei comuni capoluogo. Gli amministratori di enti e società partecipate percepiranno solo gettoni di presenza e rimborsi delle spese sostenute. Ridurremo implacabilmente gli enti e introdurremo la contabilità analitica e industriale nel governo della Regione e delle sue ridottissime partecipate. La legge sul capoluogo regionale consentirà all'Aquila di svolgere nel modo migliore le funzioni previste dallo statuto. Il problema non è la duplicità della sede, ma la caotica e frequente duplicazione delle operazioni tra le sedi.
2) Quanto alla macchina amministrativa intendiamo ristrutturarne il modello organizzativo riducendo le posizioni dirigenziali, riqualificando il personale, revisionando le posizioni organizzative e le procedure. Il tutto avendo come riferimento il modo migliore di erogare il servizio richiesto dal cittadino e dalle imprese. Ai fini della trasparenza, della semplificazione e dell’innovazione tecnologica digitale il programma dell’Abruzzo Regione Digitale semplificherà al massimo la burocrazia, creerà processi per interagire con i cittadini, fornirà servizi e operazioni della pubblica amministrazione in modalità on-line. Renderemo facile i servizi alle imprese attraverso l’utilizzo delle tecnologie Ict con il potenziamento del commercio elettronico, l’e-procurement, la dematerializzazione, la logistica e la tracciabilità dei prodotti e dei processi produttivi. Inoltre, renderemo il cittadino e l’impresa parte attiva del processo decisionale. Valuteremo l’istituzione di forme di cittadinanza e di vigilanza attive.
MARCOZZI: STOP CORRUZIONE
1) Tre componenti incidono sui costi della politica: personale politico, pletora di società ed enti strumentali, corruzione. Il M5S si è già impegnato a portare a 5mila euro il compenso lordo mensile dei propri consiglieri e ridurrà le retribuzioni di tutti i consiglieri e del presidente della giunta. Quanto a società ed enti strumentali, ridurrà drasticamente il loro numero e quello dei consigli di amministrazione. Affiderà ad amministratori unici gli enti di pura gestione eliminando il bubbone della miriade dei direttori aziendali il cui costo medio si aggira sui 120mila euro annui. Solo eliminando i cinque direttori delle Ater risparmieremo ben 600mila euro. Ma la voce di costo maggiore è data dalla corruzione: il sistema tangentizio ampiamente diffuso su tutto il territorio nazionale pesa annualmente sui cittadini per 60 miliardi di euro. Il M5S sradicherà il sistema degli appalti truccati e delle consulenze agli amici e parenti e tutto il risparmiato sarà investito in favore della collettività. Quanto alle sedi regionali, che viaggino 30 consiglieri regionali e qualche assessore è un problema relativo. Ciò che è intollerabile è che debbano viaggiare da un capo all’altro della regione migliaia di cittadini in cerca di servizi. Si tratta di un’aberrazione che risolveremo attraverso l’informatizzazione di tutti i servizi.
2) La trasparenza è principio fondativo del M5S e dunque metteremo in rete tutti i dati e le informazioni cui tutti dovranno poter accedere per esercitare una cittadinanza attiva e partecipata. La macchina amministrativa necessita non solo di riorganizzazione ma di un forte rinnovamento a partire dai ranghi direttoriali e dirigenziali: sottoporremo a immediata verifica attività e risultati dei tanti personaggi annidati nei gangli vitali della pubblica amministrazione e tangenziali alla politica, a cominciare da quelli coinvolti in indagini e procedimenti giudiziari.