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Pescara, 24/11/2024
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Data: 22/05/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Mascia concede piazza Salotto ma è bagarre per il comizio finale. Lo scontro prima delle elezioni

PESCARA Piazza Unione esce di scena e, per convincere gli elettori, torna alla ribalta piazza Salotto. Ma chi sarà ad accaparrarsi la piazza principale per l’ultimo comizio? Luciano D’Alfonso, Guerino Testa o Florio Corneli? E’ bagarre sulla piazza centrale della città perché, ieri pomeriggio, il sindaco Luigi Albore Mascia ha alzato bandiera bianca e ha messo a disposizione, dopo il veto iniziale, l’area centrale della città per chiudere la campagna elettorale. «Via alle richieste», ha detto Mascia ricordando che l’autorizzazione non è il frutto di «polemiche» o di «salite sulle barricate» ma solo la conseguenza dell’indisponibilità di piazza Unione dove c’è un cantiere e richiamando - ma «per quanto possibile» – a «un atteggiamento di sobrietà e serietà istituzionale che i tempi impongono». Se il candidato alla presidenza della Regione Luciano D’Alfonso tira dritto e, in barba ad autorizzazioni e allo spettro di un sorteggio, rincara il messaggio ai cittadini passando dal «venerdì 23 maggio in piazza Salotto» alla roboante «MOBILITAZIONE GENERALE, il 23 in piazza Salotto», il candidato sindaco per il Nuovo centrodestra Testa coglie l’occasione per mettere l’avversario Mascia all’angolo: «Mascia fa i dispetti», dice Testa. In piazza Salotto, adesso che il sindaco ha firmato la disponibilità inviando la comunicazione al prefetto Vincenzo D’Antuono e al questore Paolo Passamonti, si potrà fare l’ultimo comizio della campagna elettorale. Ma accanto a D’Alfonso quella piazza è ambita anche da Testa che su Facebook scrive: «Chiudiamo insieme la campagna elettorale in piazza Salotto. Che ne dite? Al momento la piazza non è stata ancora assegnata a nessuno. Attendo la vostra risposta», dice chiedendo agli altri candidati, ovvero a Loredana Di Paola (L’Altra città), Mascia, Florio Corneli (Pescara a colori–Abruzzo civico), Marco Alessandrini (Pd), Enrica Sabatini (Movimento 5 Stelle), Vincenzo Serraiocco (Serraiocco sindaco), Alessio Di Carlo (La Grande Pescara) e Roberto De Camillis (De Camillis sindaco). Poco dopo, Testa fa sapere che «il primo ad acconsentire è stato Alessio Di Carlo, mentre De Camillis e Corneli hanno dato l’ok». Quella piazza piace così a D’Alfonso ma anche ad altri e, per tutti, prevarrà il regolamento della prefettura che dice: «Qualora due o più partiti abbiano formulato avviso per comizi o riunioni elettorali da tenersi contemporaneamente nello stesso luogo i presentatori degli avvisi verranno invitati ad accordarsi per stabilire i necessari spostamenti, altrimenti si procederà secondo l’ordine cronologico di presentazione, tranne che per la giornata di venerdì 23 maggio, ove si procederà mediante sorteggio». Quindi, secondo il regolamento pubblicato dalla prefettura la piazza sarà assegnata con un sorteggio. Ma se è incerto chi concluderà la campagna elettorale in piazza, quell’area nel frattempo ha alimentato gli ultimi rimasugli di polemica elettorale tra Mascia e Testa. Il sindaco uscente e ricandidato ha spiegato così perché piazza Salotto non aveva ricevuto il via libera per ospitare comizi: «Negli ultimi giorni abbiamo sentito sollevarsi polemiche inutili, di chiara matrice elettorale, che in tutta onestà non hanno ragione d'essere». «Lo scorso 6 maggio», ha ricostruito, «si è svolta una riunione in prefettura, in rappresentanza di tutte le forze politiche per l'individuazione delle piazze e in quella sede si sono scelte all'unanimità dei presenti 4 piazze: piazza Unione, piazza Garibaldi, piazza della Repubblica e piazza Primo Maggio». Ieri, invece, ha dato il via libera per piazza Salotto a causa del cantiere in piazza Unione. Al sindaco, ha ribattuto Testa sciorinando tutti «fallimenti» della giunta Mascia. «Tempo fa avevo presentato una richiesta per la piazza ma il Comune ha deciso di stralciare quel luogo. E’ evidente», ha proseguito Testa, «che qualcosa non torna perché la piazza sarà comunque occupata quindi mi viene da pensare che i vertici del Comune abbiano deciso consapevolmente, a suo tempo, di farmi un torto per non consentirmi di trascorrere in piazza l’ultima serata di campagna elettorale. Non è con i dispetti», ha concluso Testa, «che si governa la città» facendo il conto, poi, dei risultati dell’attuale amministrazione: «Le antenne di San Silvestro, le prostitute, la viabilità...».

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