«Con voglia di fare e condivisione, le nuove Fontari potranno entrare in funzione entro l’anno». Lo afferma il sindaco Massimo Cialente sul suo profilo Facebook, un ritorno a sorpresa dopo l’addio del gennaio scorso. In Rete il primo cittadino replica alle perplessità sollevate dagli ambientalisti e dal consigliere di Rc Enrico Perilli che aveva parlato di tempi lunghi per la realizzazione dei lavori. Anche il sindaco tuttavia parla di fine anno, ciò significa che una parte della stagione sciistica potrebbe essere compromessa. «Se vi saranno intoppi burocratici o incertezze politiche - continua Cialente - si chiude il Centro turistico per fallimento, gettando al vento 80 anni di storia e 30 milioni di investimenti. Non abbiamo alternative. Ho sentito sciocchezze enormi, vecchi luoghi comuni: che non si scia più di 40 giorni l’anno (120 giorni negli ultimi anni, più di altre stazioni). Cialente ha inoltre focalizzato le conseguenze nefaste di un arresto del processo: 30 milioni in fumo, la chiusura del Centro turistico del Gran Sasso nel mese di agosto e la mancata apertura della stagione 2014-2015. «Conseguenza sarebbe il licenziamento dei lavoratori, che per il contratto di autoferrotranvieri, non godono neanche di cassa integrazione (impensabile un loro riassorbimento in altre aziende) - continua il sindaco -. Ciò avverrebbe non per una nostra scelta, ma perché dobbiamo applicare le leggi nuove sulle aziende pubbliche. Salterebbe l’intervento di Invitalia per il bando di privatizzazione». Cialente parla di gara contro il tempo. «Non per colpa nostra, ma perché solo da poco sono arrivati in cassa i primi finanziamenti. Il bando europeo è stato pubblicato; ora servono le seguenti autorizzazioni: valutazione di impatto ambientale, nulla osta del Parco, nulla osta dei beni ambientali (Regione Abruzzo), vincolo idrogeologico (corpo Forestale), parere regionale del settore trasporti, valutazione di incidenza (Comune)».