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Pescara, 24/11/2024
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Data: 24/05/2014
Testata giornalistica: Il Centro
4) Acerbo: attenti alla questione morale

PESCARA Chiusura di campagna elettorale a Pescara per Maurizio Acerbo, consigliere uscente di Rifondazione e candidato presidente per L’Altra Regione con Acerbo». Corsa solitaria la sua e polemica costante contgro l’uscente Chiodi e soprattutto lo sfidante Luciano D’Alfonso. «Nei vari dibattiti televisivi ho sentito sia Chiodi che D'Alfonso parlare di sanità e di risanamento: ma la vogliono risanare con quelle candidature? Con gli agenti di commercio delle cliniche private? Gestendo i primari e i dipendenti». Lo ha chiesto Maurizio Acerbo dal palco di piazza 1 maggio dove ha tenuto il comizio conclusivo. «La verità è che bisogna finirla con la Asl casamatte dei serbatoi clientelari», ha proseguito Acerbo. «Io non posso fare nomi perché non ho le prove ma so: so che le gare per affidare gli appalti spesso sono truccate, e che a rimetterci sono i lavoratori esterni, sempre più sottopagati». Acerbo ha quindi toccato il problema delle infrastrutture, molto dibattuto dai suoi avversari: «Sento parlare di infrastrutture, come se fosse questo il problema principale dell'Abruzzo: e io che pensavo che il vero problema fossero le nostre banche locali saccheggiate da cordate sponsorizzate dai clan locali, che permettono il saccheggio del nostro credito in Abruzzo», ha aggiunto Acerbo. E poi la questione morale: «Sento parlare spesso di Berlinguer della questione morale: D'Alfonso in Abruzzo dimostra quanto sia attuale la questione morale». L'ex deputato di Prc e consigliere regionale uscente ha attaccato quindi il Pd e la scelta di candidare l'ex sindaco di Pescara alla Regione. «Ci hanno attaccato perché contestiamo D'Alfonso , ma ci voleva più coraggio a condividere le liste con loro. Noi siamo persone normali, e non ci vuole molto coraggio a non accettare di stare in coalizione con chi mette candidati che hanno avvelenato l'acqua. Abbiamo semplicemente dimostrato che facciamo la politica per altri valori e non per gli interessi dei cadreghino. Insomma» ha concluso Acerbo «noi facciamo i nomi e cognomi, noi siamo gli eredi della Resistenza e se fai i nomi di chi combatti ti assumi il compito di fare politica senza populismi». Acerbo ha anche rivelato che una candidata della lista D’Alfonso ha chiesto di non votarla. «Chissà come l'avrà presa la sinistra abruzzese la rinuncia di una loro ex candidata a partecipare alla corsa elettorale nonostante fosse nella lista con D'Alfonso».

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