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Pescara, 24/11/2024
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Data: 25/05/2014
Testata giornalistica: Prima da Noi
Mentre gioca viene investito dal treno: muore così un bimbo di tre anni. Una tragedia incredibile accaduta nella periferia di Pescara alle 19

PESCARA. Probabilmente un gioco innocente di due fratellini che si è trasformato in tragedia. Nel tardo pomeriggio di sabato, intorno alle 19, nel quartiere San Donato a Pescara un treno ha colpito violentemente un bimbo di tre anni di etnia rom che era finito sui binari, sbalzandolo a decine di metri di distanza.
Il piccolo è morto sul colpo.
I binari sono quelli del tracciato ferroviario della linea regionale Roma-Sulmona-Pescara e l’incidente è avvenuto nei pressi della stazione S. Marco di Pescara.
Il più grande dei due fratelli di tre anni è stato colpito e sbalzato via –hanno poi ricostruito gli investigatori della polizia- mente il fratellino, due anni, é rimasto ferito in modo lieve, probabilmente per una pura casualità.
Sul posto è accorsa molta gente che abita vicino appena si è sparsa la voce e molti rom sono giunti dal vicino campo. Dopo alcuni minuti è giunta anche la Polizia ferroviaria e il pm Giuseppe Bellelli.
Tra le lacrime anche amici e i parenti del piccolo, molti dei quali sconvolti e increduli.
La folla è rimasta fino a quando la salma è stata portata via.
L'incidente è avvenuto nel cuore del quartiere San Donato e a pochi metri dalla linea ferroviaria, lì ci sono un piccolo campo nomadi ed un parco giochi; tutto attorno abitazioni e case popolari. Numerose le famiglie rom, sia italiane che straniere, residenti in zona. E’ possibile che i due piccoli, giocando, si siano allontanati e arrampicati sul rilevato ferroviario dove ci sono i binari e lì senza rendersene conto hanno atteso il pericolo.
Nel frattempo la Polizia Ferroviaria ha ascoltato i due genitori dei bambini, che abitano a poche centinaia di metri dal luogo, per ricostruire la dinamica.
«Rischiava di cadere da un ponticello; chiedeva aiuto», ha raccontato una testimone, «L'ho preso in braccio e l'ho lasciato ad un'altra donna che mi seguiva. Mi sono sentita male. Non sono stata capace di raggiungere l'altro piccolo, pochi metri più in là, faccia a terra», ha detto la prima soccorritrice che vive in un campo con una decina di roulotte nei pressi del luogo dell'incidente.
I suoi nipotini, che giocavano lì vicino, hanno visto i due bambini seguire il tracciato, inerpicarsi verso i binari più in alto di tre metri nei pressi di un viadotto e di accesso non difficile.

«Sono uscita di corsa ma sono riuscita a salvarne solo uno», ha detto la donna.
La piccola vittima e il fratellino non apparterrebbero alla sua comunità, ha aggiunto.

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