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Data: 25/05/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Le amministrative di Teramo - Record di candidati, pochi i contenuti. Campagna elettorale caratterizzata dal livore e senza i big

Tanti candidati, pochi contenuti. E' stata una campagna elettorale carica di livore e di accuse incrociate, tra i sette competitor alla carica di sindaco, che hanno passato più tempo a fare polemiche tra loro che ad illustrare progetti per la città. La caratteristica principale è stata la frammentazione: «tutti contro uno», ha avuto modo di rimarcare il sindaco uscente Maurizio Brucchi, ma, in realtà, è stata un po' la guerra di tutti contro tutti, solo nella coda finale di questa lunga e per molti versi atipica campagna, sono emerse delle affinità, come quella tra i candidati «civici» Gianluca Pomante e Graziella Cordone. E le polemiche non sono mancate neanche venerdì sera, in occasione degli ultimi comizi elettorali, dove si è registrata una grande partecipazione da parte del pubblico e qualche momento di tensione tra i candidati, quando Gianluca Pomante ha denunciato di essere stato costretto a tenere un comizio al buio, così come è toccato in parte a Manola Di Pasquale, con la luce che è andata e venuta ad intermittenza. La luce è poi tornata definitivamente quando sul palco allestito in piazza Martiri è salito Brucchi, insieme a Gianni Chiodi e anche all'unico big della serata, Gaetano Quagliariello.
L'assenza dei numeri uno della politica nazionale è stato un altro elemento caratterizzante di questa campagna: chi si aspettava l'arrivo di Beppe Grillo, Silvio Berlusconi, Angelino Alfano o del premier Matteo Renzi è stato alquanto deluso: l'unico ad aver tenuto un vero e proprio comizio in piazza Martiri è stato Nichi Vendola.
I teramani dovranno fare i conti con un insieme disorganico di proposte e di programmi che in alcuni casi sono sembrati in fotocopia: i candidati a sindaco sono più del doppio rispetto alla scorsa tornata elettorale. Se nel 2009 si poteva scegliere tra Brucchi, espressione del centrodestra, Paolo Albi, del centrosinistra e Sandro Santacroce, di Rifondazione, adesso ci sono ben sette alternative: oltre al sindaco uscente, sostenuto da un esercito di 192 candidati e sei liste, c'è la risposta del Pd, Manola Di Pasquale, con due liste, una delle quali, Teramo Cambia, ingloba anche esponenti di Scelta Civica. C'è poi il Movimento 5Stelle, che si è caratterizzato per aver schierato il più giovane candidato sindaco che la città ricordi, Fabio Berardini, 23 anni. Tra le new entry anche i candidati civici, l'avvocato Gianluca Pomante (lista Finalmente Pomante) e l'infermiera Graziella Cordone (Sinistra Partecipattiva e Città di Virtù). Ha appena 29 anni, ma non è nuovo all'arena politica Giorgio Giannella (Prospettiva Comune), che ha schierato il candidato più giovane di questa campagna elettorale: il diciottenne Pietro Oreglia, che per pochi mesi batte anche un'altra giovanissima candidata Noemi Di Sante, della lista Al centro per Teramo. E' stato invece un ritorno, per molti versi anche a sorpresa, quello di Berardo Rabbuffo, che ha deciso di scendere in campo in extremis con due liste Libera Teramo e Con Rabbuffo sindaco.

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