Regione
stasera il nome
del nuovo
governatore
segue dalla prima pagina
E adesso non resta che aspettare. Il nome del nuovo governatore abruzzese sarà noto entro stasera: le operazioni di spoglio inizieranno infatti alle 14, quando sarà tutto concluso per le europee, il cui scrutinio è cominciato nella notte appena trascorsa, una volta chiusi i seggi alle 23. Alla fine dello scrutinio per le regionali, poi, si passerà a quello per le comunali, e le luci si accenderanno soprattutto sulle due città capoluogo di provincia interessate a questo turno elettorale, Pescara e Teramo, e poi ancora sulla popolosa Montesilvano e su Giulianova e Silvi, vale a dire i cinque centri la cui popolazione supera quota 15mila e dunque prevedono il turno di ballottaggio tra due domeniche se nessuno dei candidati a sindaco supererà la soglia del 50% più un voto dei consensi. Ma sono ben cento i Comuni abruzzesi interessati al voto.
Ieri i quattro candidati a governatore hanno trascorso una giornata solo parzialmente di riposo dopo le fatiche della campagna elettorale, perchè in realtà facendosi vedere in giro hanno comunque continuato ad attirare l’attenzione della gente sulla loro candidatura. E si sa che anche un solo voto conquistato un attimo prima di deporre la scheda nell’urna può essere prezioso, come hanno insegnato tante elezioni del passato.
Ovviamente i quattro hanno votato nelle loro città di residenza, e tutti di buon’ora: Luciano D’Alfonso, centrosinistra, e Maurizio Acerbo, Un’altra Regione, sono andati nei seggi di competenza a Pescara (il primo nella scuola Rossetti, il secondo alla Mazzini), mentre il governatore uscente Gianni Chiodi, centrodestra, ha votato a Teramo (scuola Noè Lucidi), e Sara Marcozzi (nella foto), Movimento 5 Stelle, a Chieti (alla Cesari).
Nella giornata del voto sono rimbalzati pronostici più o meno attendibili, visto che i sondaggi da due settimane in qua sono ufficialmente vietati: ci si è interrogati tanto sul vincitore quanto sul secondo piazzato, visto che la nuova composizione del Consiglio regionale prevede che entri all’Emiciclo soltanto il primo dei battuti tra i candidati a governatore. Dunque la consistenza elettorale del Movimento 5 Stelle, la grande novità di questo turno, è stata a lungo considerata quale fattore di sparigliamento delle carte in una partita da anni riservata al centrodestra e al centrosinistra. Ma adesso le chiacchiere stanno a zero, i giochi sono fatti e soltanto lo spoglio delle schede dirà chi avrà giocato meglio le sue chances nella lunga campagna elettorale, punteggiata di apparizioni spesso saltate sui vari talk-show televisivi, dove soltanto Acerbo è stato costantemente presente, gli altri a turno si sono tirati indietro divenendo oggetto delle critiche del candidato governatore di Un’altra Regione per questo loro sottrarsi al pubblico confronto e alle domande dei giornalisti.
Oggi i quattro candidati presumibilmente attenderanno i risultati insieme ai loro fedelissimi, per poi presentarsi, in caso di vittoria o di onorevole sconfitta, nei loro comitati elettorali alla fine dello scrutinio per consegnare i loro commenti alla stampa e a quanti vorranno ascoltarli.
E adesso non resta che aspettare. Il nome del nuovo governatore abruzzese sarà noto entro stasera: le operazioni di spoglio inizieranno infatti alle 14, quando sarà tutto concluso per le europee, il cui scrutinio è cominciato nella notte appena trascorsa, una volta chiusi i seggi alle 23. Alla fine dello scrutinio per le regionali, poi, si passerà a quello per le comunali, e le luci si accenderanno soprattutto sulle due città capoluogo di provincia interessate a questo turno elettorale, Pescara e Teramo, e poi ancora sulla popolosa Montesilvano e su Giulianova e Silvi, vale a dire i cinque centri la cui popolazione supera quota 15mila e dunque prevedono il turno di ballottaggio tra due domeniche se nessuno dei candidati a sindaco supererà la soglia del 50% più un voto dei consensi. Ma sono ben cento i Comuni abruzzesi interessati al voto.
Ieri i quattro candidati a governatore hanno trascorso una giornata solo parzialmente di riposo dopo le fatiche della campagna elettorale, perchè in realtà facendosi vedere in giro hanno comunque continuato ad attirare l’attenzione della gente sulla loro candidatura. E si sa che anche un solo voto conquistato un attimo prima di deporre la scheda nell’urna può essere prezioso, come hanno insegnato tante elezioni del passato.
Ovviamente i quattro hanno votato nelle loro città di residenza, e tutti di buon’ora: Luciano D’Alfonso, centrosinistra, e Maurizio Acerbo, Un’altra Regione, sono andati nei seggi di competenza a Pescara (il primo nella scuola Rossetti, il secondo alla Mazzini), mentre il governatore uscente Gianni Chiodi, centrodestra, ha votato a Teramo (scuola Noè Lucidi), e Sara Marcozzi (nella foto), Movimento 5 Stelle, a Chieti (alla Cesari).
Nella giornata del voto sono rimbalzati pronostici più o meno attendibili, visto che i sondaggi da due settimane in qua sono ufficialmente vietati: ci si è interrogati tanto sul vincitore quanto sul secondo piazzato, visto che la nuova composizione del Consiglio regionale prevede che entri all’Emiciclo soltanto il primo dei battuti tra i candidati a governatore. Dunque la consistenza elettorale del Movimento 5 Stelle, la grande novità di questo turno, è stata a lungo considerata quale fattore di sparigliamento delle carte in una partita da anni riservata al centrodestra e al centrosinistra. Ma adesso le chiacchiere stanno a zero, i giochi sono fatti e soltanto lo spoglio delle schede dirà chi avrà giocato meglio le sue chances nella lunga campagna elettorale, punteggiata di apparizioni spesso saltate sui vari talk-show televisivi, dove soltanto Acerbo è stato costantemente presente, gli altri a turno si sono tirati indietro divenendo oggetto delle critiche del candidato governatore di Un’altra Regione per questo loro sottrarsi al pubblico confronto e alle domande dei giornalisti.
Oggi i quattro candidati presumibilmente attenderanno i risultati insieme ai loro fedelissimi, per poi presentarsi, in caso di vittoria o di onorevole sconfitta, nei loro comitati elettorali alla fine dello scrutinio per consegnare i loro commenti alla stampa e a quanti vorranno ascoltarli.