TERAMO C’è chi ha scelto di andare a votare circondato dalla sua squadra, chi è andato accompagnato dai familiari e chi si è incrociato con qualche altro candidato.
E’ stata una lunga e dura giornata per i candidati alla poltrona di sindaco, mai così tanti. La prima a recarsi alle urne, alle 10, a Nepezzano, è stata Graziella Cordone: ovviamente molti giornalisti l’hanno seguita per immortalare il momento, questo però ha creato qualche attimo di tensione con un carabiniere presente al seggio, che ha bloccato gli operatori dell’informazione, autorizzati dal presidente del seggio, chiedendo i documenti ed identificandoli. Nonostante il piccolo diverbio, giornalisti e fotografi hanno potuto portare a termine il loro lavoro. E’ stata poi la volta, alle 10,30, del sindaco uscente Maurizio Brucchi, arrivato al seggio di appartenenza, il Liceo Classico di piazza Dante, con la bici d’ordinanza e la moglie Ilaria. Alle 11 è toccato a Manola Di Pasquale, accompagnata dal marito Rocco, nel seggio allestito alla scuola Lucidi.
Un piccolo «ingorgo» di candidati, si è invece verificato al seggio numero 13, alla Zippilli: si sono infatti incontrati due degli aspiranti sindaci, Giorgio Giannella e Gianluca Pomante, che si sono lasciati immortalare in una stretta di mano distensiva dopo il clima di tensione degli ultimi giorni. A fine mattinata si è recato alle urne anche Fabio Berardini, il più giovane dei candidati, seguito, nel pomeriggio, da Berardo Rabbuffo.
Anche il Governatore Gianni Chiodi, scortato come sempre dagli agenti della Digos, e accompagnato da una delle figlie, Virginia, è andato a votare in mattinata, alla Lucidi. Voto «scortato», ma per motivi ben diversi, anche per il candidato alle regionali Davide Rosci, che attualmente si trova agli arresti domiciliari: ieri mattina, insieme alla sorella e al padre, è andato al seggio di Miano, ovviamente dopo aver ricevuto l’autorizzazione necessaria, ed è stato seguito, a suo dire «di nascosto», da agenti della Digos.
Come hanno trascorso i candidati le ore di attesa? C’è chi, come Brucchi, ha scelto di affrontare il resto della giornata andando per un po’ via dal contesto cittadino e dedicandosi alla vita di campagna, chi, come la Di Pasquale, ha stemperato la tensione con una passeggiata e un po’ di shopping insieme al figlio. Rabbuffo è invece stato ha incontrato amici e simpatizzanti in piazza Martiri, mentre Berardini ha scelto di esercitare anche il ruolo di rappresentante di lista. Intanto c’è anche chi, come Gianluca Pomante, si prepara a presentare un ricorso sulle anomalie di questa campagna elettorale, compresa la nomina in extremis dei 20 presidenti di seggio.
I teramani non si sono tirati indietro: alle 19 di ieri il 54,63% si era recato alle urne per le comunali, per un totale di 25.910 persone, stesse cifre per le regionali. Più alta la percentuale per le europee: 56,25%, ossia 25.921 votanti.