PESCARA A Pescara, alle 19 di ieri sera, hanno votato 72.637 cittadini su 103.611 iscritti negli elenchi elettorali. Il dato indica un’affluenza del 70,11%, che con ogni probabilità risulterà inferiore a quella delle ultime tre tornate elettorali relative: nel 2009, quando vinse Albore Mascia, si toccò quota 71,5%, mentre nel 2008 e nel 2003, in occasione dei due successi di D’Alfonso, si recarono alle urne rispettivamente l’80,5% e il 78,9% degli aventi diritto. L’accorpamento di tre competizioni elettorali e di un referendum ha prodotto risparmi per la collettività, ma non si è rivelato un antidoto contro l’astensionismo. Le operazioni di voto, nei 170 seggi della città, si sono svolte senza grossi intoppi. Alcuni momenti di tensione si sono registrati nella sezione 13 del seggio di via Milano, dove un rappresentante di lista del Movimento 5 Stelle ha sorpreso un suo omologo del Pd, mentre consegnava un fac-simile della scheda elettorale ad un cittadino. L’attivista grillino ha allertato le forze dell’ordine, che hanno compilato un verbale, interrompendo temporaneamente l’attività della sezione. Secondo l’esponente del M5s, il cittadino che ha ricevuto il fac-simile era in procinto di entrare nella cabina elettorale, mentre la segretaria provinciale del Pd, Francesca Ciafardini, ha riferito all’Ansa che il fac-simile è stato effettivamente consegnato ad un elettore, ma soltanto dopo che questi aveva votato. Si tratta, comunque, di un caso isolato. L’Ufficio coordinamento, allestito a Palazzo di Città, ha monitorato per tutta la giornata l’andamento delle operazioni, senza registrare altri inconvenienti, mentre l’Ufficio anagrafe, negli ultimi due giorni, ha provveduto a rilasciare più di duemila tessere elettorali. Qualche apprensione è stata causata dalla rinuncia, all’ultimo momento, di 29 presidenti di seggio, che devono aver considerato poco conveniente assumere un incarico di responsabilità, sobbarcandosi una mole di lavoro decisamente elevata, per un compenso di 194 euro. I presidenti di seggio, ad ogni modo, sono stati immediatamente sostituiti. \n\n\nA Montesilvano, la tornata elettorale è cominciata poco prima delle sette, con molti elettori già in fila, in attesa dell’apertura delle cinquantadue sezioni elettorali sparse sul territorio comunale. Attesi alle urne, ieri, 40.738 votanti, per scegliere il futuro primo cittadino - tra i sei candidati in lizza - e i 24 componenti della futura assise civica. L’election day di Manuel Anelli, (Movimento 5 Stelle), parte alle sei con la caccia agli ultimi rappresentanti di lista. Poi, alle 8.30, il voto. Sempre di buona mattina, intorno alle 9, è il turno di Francesco Maragno (centrodestra). Prima, però, il passaggio in chiesa per la messa domenicale. Al seggio, a immortalare papà Francesco con la scheda elettorale in mano, è stato il piccolo Raffaelle. Alle 11.30 è la volta di Lorenzo Colazzilli, in corsa con la lista civica Montesilvano l’altra città, seguito alle 12.55 dal sindaco uscente Attilio Di Mattia (Montesilvano che vogliAmo). I due candidati restanti hanno scelto il pomeriggio per recarsi alle urne, con il rappresentante di Forza Nuova Marco Forconi che ha votato alle 16.17, mentre Lino Ruggero (centrosinistra) si è espresso alle 19. Una giornata elettorale tranquilla, eccetto pochi episodi curiosi. Nonostante lo stop alla campagna elettorale, sabato notte gli ingressi delle scuole primarie Mazzocco e Villa Carmine sono stati tappezzati con i santini dei candidati della lista Montesilvano in comune (pro Maragno). Inoltre, tutti i manifesti di Lino Ruggero affissi vicino i seggi elettorali delle scuole Troiano Delfico e Ignazio Silone sono stati coperti, sempre nella notte, dalle locandine della coppia Aliano-Musa (Forza Italia). Questo, però, non ha impedito l’andamento pacato delle elezioni. Una partenza lenta, poi dopo le dieci l’affluenza aumenta, registrando, a mezzogiorno, il 19,89%, ossia 8.104 suffragi. La partecipazione si allarga nel pomeriggio; secondo i dati rilevati alle 19, la percentuale è salita a 51,37 (20.929 votanti). A Teramo, l’afflusso rilevato alle 12 era del 18,84%, mentre alle 19 aveva votato il 54,62% degli elettori, con un risultato finale alla chiusura delle votazioni di 74,25%. A Giulianova invece, i dati del mezzogiorno indicano il 19,91%, percentuale salita a 53,30 alle 19, per arrivare a 70,38% alle 23. Risultati simili anche a Silvi, con il 19,55 rilevato alle 12, mentre l’affluenza alle 19 è arrivata al 52,47%, per registrare il 71,14% alla chiusura delle urne. Oggi, alle 14, via allo spoglio per le regionali, poi in serata, finito il conteggio, si apriranno finalmente anche le urne delle comunali, ma l'orario è tuttora incerto.