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Data: 26/05/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Inchiesta sul bimbo ucciso dal treno

Non ci sarà autopsia sul corpo del piccolo Francesco, il bimbo di tre anni ucciso dal treno. Il Pm Giuseppe Bellelli ha autorizzato la sepoltura, i funerali si svolgeranno stamane alle 11,30 nella chiesa di San Gabriele dell’Addolorata a San Donato, nel quartiere dove da anni si sono insediati i rom Spinelli. La casa di via Salara Vecchia si è trasformata in un tempio del dolore: da sabato fino a ieri pomeriggio sono arrivati a dare conforto, o a cercare di dare conforto, un po’ da tutta la città e dall’Abruzzo nomadi, parenti del papà Virgilio e della mamma Loreta De Rosa, 26 anni, di Vasto. Virgilio e Loreta hanno altri due figli: uno di quattro mesi e l’altro di due anni, quest’ultimo scampato alla tragedia per puro caso.
I FATTI
Secondo la Polfer, comandante Davide Zaccone, i fratellini stavano giocando nel cortile e poi, attraverso un buco del muro della recinzione, sono entrati nell’area ferroviaria. Il treno regionale, proveniente da Sulmona, è entrato nel quartiere San Donato alla velocità media di 50/70 km l’ora. Il macchinista, aquilano, 60 anni, uomo di esperienza, ha visto il bambino seduto accanto ai binari e quindi ha azionato il meccanismo di frenata rapida ma prima che si arresti il treno, sei carrozze e infinite tonnellate di forza sulla motrice, ha bisogno di almeno 100-200 metri. Infatti il bambino, toccato su un fianco o forse semplicemente spostato dalla massa d’aria, è volato cadendo in un fossato in un punto che corrisponde esattamente alla metà del convoglio. Erano le 18,40, il treno si trovava a 300 metri dallo scalo di San Marco, su un tratto sopraelevato e corrispondente al sottopasso che connette via Po a via Fosso Cavone.
LE INDAGINI
I bambini sono usciti mano nella mano attraverso il foro nel muro del cortile, foro che immette direttamente nell’area ferroviaria, alta due metri rispetto a livello stradale ma allo stesso livello di casa Spinelli. Per accertare, se ci sono, responsabilità da parte dei famigliari, l’ipotesi di reato è abbandono di minore, occorre rispondere a vari interrogativi. Perchè i bambini sono stati lasciati soli? La casa, o una sua singola parte, è abusiva? Il muro è abusivo? Parimenti è importante chiarire, se ci sono, responsabilità da parte di Rfi, il gestore delle infrastrutture, che per definizione garantisce la sicurezza della circolazione ferroviaria sull’intera rete. L’ipotesi di reato in questo caso è omicidio colposo. La massicciata doveva essere protetta? Ed erano giunte segnalazioni, in passato, delle abitudini di alcuni bambini e anche ragazzi a raggiungere i binari e passeggiarvi accanto come su un marciapiede? La tragedia si poteva prevedere?

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