TERAMO La sua progressione è iniziata subito dopo l'apertura delle urne. Maurizio Brucchi ha atteso fino a tarda sera la conferma alla guida del Comune mettendo insieme numeri e indicazioni in arrivo dai seggi. Il suo primato nella sfida con gli altri sei aspiranti alla fascia tricolore non è mai stato in discussione. L'attesa, condita da una buona dose di scaramazia, ha riguardato il superamento del quorum del 50% dei consensi che avrebbe sancito la vittoria senza dover ricorrere al ballottaggio eventualmente in programma per l'8 giugno. In realtà, a parte una breve parentesi a metà pomeriggio, quando il suo consenso è sceso sotto la soglia della metà più uno dei consensi, facendo emergere il timore di un'appendice di campagna elettorale, fino alle 23.30 il margine a favore di Brucchi è sempre stato di sicurezza. Il sindaco ha raccolto il risultati nella propria sede elettorale, poco lontana corso San Giorgio, affiancato dai suoi più stretti collaborartori. A cominciare dal suo segretario Vinicio Ciarroni, che ha anche ricoperto il ruolo di mandatario elettorale e fino a notte fonda ha smistato dati e numeri sul tabellone con i nomi di tutti i candidati e i seggi elettorali. Alla delusione pomeridiana della sconfitta patita a livello regionale da Gianni Chiodi, che comunque almeno a Teramo è riuscito a prevalere su Luciano D'Alfonso, si è sostituito un cauto ottimismo sull'andamento dello spoglio per le comunali. Alle 23.30 lo staff di Brucchi aveva il risultato della metà che vedeva il sindaco uscente stabile sul percentuali oscillanti tra il 53 e il 54%. «Stiamo andando bene», ha affermato Brucchi, «ma è ancora presto per dichiarare la viittoria». Il nodo da sciogliere, più per una questione di certezza matematica che per altro, è rimasto il superamento del quorum. «I presupposti ci sono tutti», ha evidenziato Brucchi a metà scrutinio, «il trend si è consolidato da alcune ore ma il risultato non si può ancora dare per certo». Di sicuro, però, c'era fin da ieri sera l'ampio margine di vantaggio sul Manola Di Pasquale, l'avversaria principale della campagna elettorale appena conclusa. «Sono comunque soddisfatto dei dati emersi finora», ha evidenziato Brucchi, «nonostante non ci sia ancora un risultato definitivo, siamo stati capaci di tenere unita la coalizione presentando una proposta seria e credibile». Il sindaco, ormai prossimo alla conferma, ha evidenziato la divisione del campo avversario. «Dall'altra parte si sono frammentati, disperdendosi in mille rivoli», ha osservato, «e questo probabilmente non è piaciuto agli elettori». Secondo Maurizio Brucchi, invece, i cittadini hanno inteso premiare il lavoro e la costanza della sua amministrazione. «Non abbiamo nulla da rimproverarci», ha concluso prima di rituffarsi nella lettura dei dati in arrivo dai vari seggi, «abbiamo fatto molte cose in questi anni, ne restano da fare molte altre».
La candidata del Pd e di “Teramo Cambia”: «Sono stata penalizzata dalla debacle dei grillini»
Di Pasquale spera nel miracolo notturno
TERAMO Una lunga serata di attesa nella sua sede elettorale. Manola Di Pasquale, candidata sindaco di Pd e "Teramo cambia" ha vissuto così lo spoglio delle schede elettorali per il Comune. I dati, affluiti con una certa lentezza partendo dai seggi più piccoli e meno popolosi, non l'hanno mai avvicinata al primo cittadino uscente Maurizio Brucchi. L'attesa ha riguardato il ballottaggio e la possibilità di giocarsi il successo elettorale tra due settimane, nello scontro diretto con il sindaco a caccia del secondo mandato. Le percentuali di Manola Di Pasquale sono rimaste oscillanti intorno al 25% con punte massime intorno al 28% e minine di poco superiori al 23%. Nonostante il distacco sensibile da Brucchi, che si attestato per oltre la metà dello scrutinio ben al di sopra della soglia del 50%, le speranze di Manola Di Pasquale e dei suoi sostenitori sono state riposte in un'improvvisa inversione di tendenza affidata ai seggi più grandi del centro e dei quartieri principali. «Finora sono arrivati i risultati delle sezioni più piccole», evidenziava la candidata nella tarda serata di ieri, quando lo spoglio non era ancora a metà, «attendiamo l'esito degli scrutini nelle zone con un maggior numero di elettori per avere elementi più certi di valutazione». Una prima analisi, però, Manola Di Pasquale si è sentita di farla sull'impatto del Movimento 5 stelle che in serata era attestato a circa il 6%. «Il voto ha sancito l'inesistenza dei grillini a livello locale», ha fatto notare l'aspirante alla fascia tricolore, «il dato teramano è molto più basso rispetto a quello abruzzese». Secondo Manola Di Pasquale i voti del Movimento 5 stelle delle europee e delle regionali a Teramo sono in parte andati a Brucchi. "Il consenso dei grillini", ha osservato la candidata sindaco, "è stato spalmato su Brucchi e sulle liste di centrodestra". Per il consigliere comunale uscente del Pd l'attesa di numeri più chiari circa l'esito della sfida che l'ha vista impegnata nella competizione elettorale è proseguita fino a notte fonda.