ROMA La trattativa per l’ingresso di Etihad in Alitalia è arrivata al traguardo. Ne sono convinti a Palazzo Chigi dove danno per imminente, probabilmente già oggi, l’arrivo della lettera d’intenti che stabilirà ufficialmente il percorso per le nozze. Il presidente Matteo Renzi giovedì aveva parlato di «questione di ore» per la stretta finale, mentre ieri il sottosegretario Graziano Delrio ha fatto capire che servirà ancora un po’ di tempo. All’orizzonte, questo è certo, non ci sono più ostacoli, ma il ritardo, rispetto alle attese, sta facendo innervosire non solo il governo, ma anche i soci di Cai che aspettano con ansia di chiudere l’accordo. Del resto, il piano industriale messo a punto da Etihad (che prevede di investire circa 560 milioni) rappresenta una chance imperdibile per la compagnia tricolore e per lo sviluppo stesso del turismo in Italia.
LE PROSPETTIVE
Nel business plan anticipato dal Messaggero non è soltanto delineata la strategia di espansione - Alitalia trasformata in una compagnia a 5 stelle in cinque anni e con un utile di 108 milioni nel 2017 e un fatturato di 3,7 miliardi - ma anche l’aggressiva politica commerciale che verrà adottata per conquistare mercati e nuovi passeggeri. Un ruolo centrale - si legge nel piano a pagina 11 - sarà affidato ai prodotti Made in Italy, ambasciatori dello stile e della qualità tricolore. Da Barilla alla Ferrari, da Illy a Ferrero, da Armai a Dolce e Gabbana fino a Technogym e a Eataly: tutti I brand daranno forza alla nuova alleanza con gli arabi. Non solo. Si punta a «coccolare» i clienti più affezionati con un programma Millemiglia che sarà rinnovato e potenziato. Etihad sta studiando insieme ad Alitalia una serie di privilegi esclusivi per rendere il viaggio più piacevole. Da qui l’integrazione con la rete di voli degli arabi e lo sviluppo di nuove destinazioni internazionali. Da parte sua il governo e lo stesso neo amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Michele Elia, hanno assicurato che porteranno al più presto l’alta velocità fino a Fiumicino. Per la verità non si tratterà di alta velocità in senso tecnico, ma di un potenziamento rilevante del servizio con una riduzione consistente dei tempi di percorrenza e l’aumento della qualità dei treni. Etihad punta forte anche sul piano per lo sviluppo del turismo da 20 milioni di euro che sta studiando il ministero dell’Economia e che dovrebbe aumentare i passeggeri in arrivo nel Belpaese.