Se sia pace ritrovata o calma apparente è difficile dirlo ad una settimana dal ballottaggio ma è certo è che ieri Luigi Albore Mascia e Guerino Testa hanno firmato l’intesa. Intesa che si traduce in un apparentamento per il secondo turno elettorale di domenica 8 giugno, in un accordo tra le sette liste, oltre alle tre di Mascia, Ncd, Udc, Pescara in Testa e Rinascita popolare per Testa. Per sgomberare ogni dubbio, i due si sono fatti anche fotografare mentre si stringevano la mano e hanno trasformato lo scatto in un manifesto, su cui campeggia la scritta: "Insieme". Albore Mascia raccoglie il sostegno anche dell’ex Vincenzo Serraiocco che si candida come assessore nell’eventuale giunta post 8 giugno.
«Oggi è un giorno di liberazione per il popolo del centrodestra - ha dichiarato il sindaco in conferenza stampa riferendosi all’accordo con Testa - perché, finalmente, ci siamo riuniti. Al primo turno si è creata una situazione anomala che ha comunque sciolto un nodo che la politica non è riuscita a sciogliere. Voglio sottolineare che non siamo insieme forzatamente e che abbiamo avuto sempre un rapporto umano meraviglioso». Un rapporto che neanche le accuse di "malgoverno" lanciate da Testa in campagna elettorale, è riuscito evidentemente ad incrinare. L'esponente alfiano, in conferenza non ha indossato il sorriso che lo contraddistingue e non ha negato che la sconfitta elettorale gli bruci. «Si è scritto tanto in questi giorni ma la verità è che io sono di centrodestra e lì rimango - ha detto secco Testa, allontanando definitivamente le voci che lo vedevano in trattativa con Alessandrini - Abbiamo pagato la divisione e il no di Roma alle primarie ma adesso dobbiamo imparare noi a dire di no quando qualcuno che non conosce la realtà pescarese ci impone delle scelte. Dobbiamo mettere da parte invidie e gelosie e ripartire uniti». Uniti anche sul destino della filovia e di corso Vittorio. Ma la partita è difficilissima, e il presidente della Provincia lo sa bene. Come d'altronde sa che, con l'uscita, o quasi, dalla scena politica pescarese di Pagano, Masci e Castiglione, è l'unico a poter diventare in futuro, qualora questo ballottaggio dovesse confermare il dato del primo turno, il punto di riferimento del centrodestra nostrano. Centrodestra che oggi, però, capitanato da Mascia, sferra l'attacco ad Alessandrini: «Si sottrae agli incontri pubblici perché dice di non gradire il teatrino politico - ha tuonato Mascia - ma io dico che ci sono dei palcoscenici per chi vuole essere protagonista di una città. Governare Pescara è come guidare un transatlantico e di Schettino ne abbiamo avuto uno solo». La risposta di Alessandrini non si è fatta attendere: «Il giudizio su chi sia lo Schettino della città è stato dato durante il precedente turno elettorale e credo che verrà confermato anche al ballottaggio».