PESCARA Alessandrini come Schettino? Il paragone sorge spontaneo dopo aver ascoltato il sindaco Mascia parlare del suo avversario durante la "cerimonia" di apparentamento con Guerino Testa, nella sede del comitato elettorale di quest'ultimo, in via Nicola Fabrizi. Parlando di Alessandrini, che ha declinato il suo invito a confrontarsi nelle piazze, Mascia ha precisato: "Ma oggi Alessandrini si è candidato a essere un attore principale della scena politica, un candidato che però rifiuta i confronti diretti che invece sono una straordinaria occasione per consentire ai cittadini di misurare la competenza. Pescara è una città di centrodestra e non possiamo consegnarla nelle mani del centrosinistra. Io voglio continuare a guidare Pescara che è un grande translatantico e per fortuna di Schettino ce n'è uno solo". L'accostamento fra l'avversario e il comandante della Costa Concordia è di quelli forti, ma il destinatario non ha voluto replicare, limitandosi a una dedica in musica: "Risponderò con una canzone di francesco De Gregori, 'I muscoli del capitano', - ha detto Alessandrini - nei versi in cui dice Il capitano non tiene mai paura/dritto sul cassero fuma la pipa/in questa alba fresca e scura/che rassomiglia un po' alla vita'. Più seriamente dico: da che pulpito viene la predica. Parla proprio lui che per cinque anni non si è mai confrontato con la città. E non aggiungo altro". Il candidato del centrosinistra la finisce qui, quello del centrodestra no perché il patto di ferro con Guerino Testa, il Nuovo centrodestra e le altre tre liste che hanno sostenuto l'ex presidente della Provincia al primo turno, annunciando per oggi l'apparentamento con Vincenzo Serraiocco, peraltro suo assessore per circa due anni. Il patto gli ha ridato entusiasmo, almeno a parole, e un fiume di parole è uscito dalla bocca di Mascia: "Oggi è una giornata di liberazione per tutto il popolo di centrodestra che finalmente vive il giorno della riaggregazione, rispetto a una divisione interna che tutti abbiamo vissuto come situazione anomala al primo turno delle amministrative, una sorta di primarie elettorali". Mascia ce l'ha messa tutta per galvanizzare i suoi, arringandoli a dovere, e intorno a lui ha trovato gente motivata e vogliosa di rovesciare la situazione, specie quelli che sono stati rieletti, ma ha trovato anche musi lunghi di assessori e consiglieri bocciati domenica scorsa. La scommessa, per lui come per tutto il centrodestra che non vuole mollare la presa, è quella manifestata da Lorenzo Sospiri: "Dobbiamo convincere il nostro elettorato, solitamente allergico ai ballottaggi, a tornare ai seggi l'8 giugno. La partita non è chiusa ed è il caso di giocarsela fino in fondo". Mentre pensa alla risposta, Alessandrini ha avuto ieri il primo incontro ravvicinato con Mascia, in una piazza mediatica, nello studio di Rete 8, accompagnato da una sua delegazione al pari del sindaco in carica. Ma oggi Alessandrini diserta l'invito, che Mascia ha reiterato, di sfidarsi nella piazza reale ovvero in piazza Garibaldi. All'ora in cui gli ha dato appuntamento Mascia, Alessandrini incontra il ministro Maria Elena Boschi al cinema Sant’Andrea. Come dire: ubi maior... E l'apparentato Testa? Ha urlato tutto il suo sostegno all'ex fraterno nemico, senza nascondere che "non aver fatto le primarie ci ha uccisi. Se le avessimo fatte ci saremmo presentati al voto con una forza nettamente superiore". Autocritica tardiva, ma è pur sempre qualcosa.