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Data: 31/05/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Fontari, dagli ambientalisti un altro no alla seggiovia. Si chiede al Comune e al Centro turistico di bloccare la gara d’appalto

Il coordinamento: «La Forestale vigilerà sulla realizzazione dei lavori»

L’AQUILA Se non è un vero e proprio ultimatum, poco ci manca. Sventolando una nota ufficiale del Corpo Forestale dello Stato, gli ambientalisti richiamano «per l’ultima volta» il Comune e il Centro Turistico del Gran Sasso «al rispetto della legge, prima che intervenga l’autorità giudiziaria». Oggetto del contendere, il progetto per la nuova seggiovia delle Fontari, che secondo il Coordinamento EmergenzAbruzzo 2014 va sospeso, rimandando la discussione al prossimo autunno, in occasione del Festival della Montagna, promosso dall’associazione Gran Sasso Anno Zero. Questo, mentre l’amministrazione comunale non ha nessuna intenzione di bloccare la gara europea già bandita, in modo da realizzare il nuovo impianto in tempo per la stagione invernale 2014-2015. Il coordinamento, che riunisce 29 associazioni e movimenti abruzzesi, rende noto che «il capo del Corpo Forestale dello Stato Cesare Patrone ha comunicato, in una nota ufficiale indirizzata al sindaco Massimo Cialente e al coordinamento stesso, che il Corpo forestale vigilerà affinché l'eventuale realizzazione dei lavori previsti per la nuova seggiovia Campo Imperatore-Osservatorio avvenga nel rigoroso rispetto degli iter previsti dalla procedura». Secondo gli ambientalisti, in base al progetto la stazione la stazione di partenza dell’Osservatorio e la parte iniziale della nuova seggiovia sarebbero completamente sovrapposti alla Stazione di ricerca a lungo termine del Gran Sasso, che è gestita dalla Forestale: si confermerebbero quindi le preoccupazioni «sull’inevitabile impatto di tale opera sulle attività di ricerca a lungo termine svolte nell’area, riassumibili in trent’anni di dati sulla vegetazione e dieci sugli uccelli». La richiesta: dare ampia pubblicità al progetto e agli studi di valutazione di impatto e di incidenza ambientale, «in modo che tutti possano valutarne le implicazioni». Ideale sede di confronto, il Festival della Montagna, che si svolgerà in autunno. «Le proposte di Gran Sasso Anno Zero, tese a promuovere uno sviluppo turistico sostenibile del Gran Sasso a partire da attività a basso impatto ambientale», conclude il coordinamento, «riflettono le nostre: occorre creare nuove opportunità di lavoro durante tutto l’arco dell’anno, per rivitalizzare l’economia dell’area in modo durevole, fornendo lavoro a decine di migliaia di persone per decenni, migliorando la qualità dell'ambiente. Attraverso la conversione in chiave ecologica dei complessi turistico-sciistici, l’attuazione di interventi di risanamento si potrebbe rilanciare lo sviluppo di un territorio che tutto il mondo ci invidia».

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