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Pescara, 24/11/2024
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Data: 01/06/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Verso i ballottaggi - Pescara. Boschi tira la volata, Renzi si ritira. Il premier non seguirà il ministro nel tour elettorale D’Alfonso minimizza ma per lui niente consacrazione ufficiale

PESCARA Matteo Renzi non verrà e l'unico a dolersene è Luciano D'Alfonso, in compenso è venuta Maria Elena Boschi e al popolo del centrosinistra va benone così. La prova è stata la sala del cinema Sant'Andrea piena come un uovo per l'arrivo della ministra delle Riforme, 33 anni, aretina di Montevarchi. La Boschi ha trovato Luciano presidente e cinque aspiranti sindaci, ma soprattutto un migliaio di iscritti, simpatizzanti e cittadini (notati anche dirigenti comunali). D'Alfonso ha provato a serrare i tempi della "filiera istituzionale" per stabilire un rapporto stretto col Governo centrale. Ha parlato di porti e ferrovie, suoi cavalli di battaglia da sempre, dell'ambizione di Pescara diventare autorità portuale dell'Adriatico, dell'Alta velocità che passa lontano dall'Abruzzo, della macroregione Adriatica, insomma di tutti i grandi progetti che culla da cinque anni. Ma la graziosa Maria Elena (per gli amici Marlen) ha bypassato i temi cari a Lucianone per volare ancora più alto. «Le riforme e il lavoro sono i nostri due fari - ha detto il ministro - e il successo elettorale ci stimola a fare meglio. Noi siamo quelli che fanno le cose che dicono, per questo i cittadini ci hanno dato fiducia». Pochi concetti, ma seri e chiari come i suoi occhi azzurri che lampeggiavano più dei tanti flash. D'Alfonso ha incalzato affinché la Boschi lanciasse assist a lui come presidente della Regione Abruzzo, dopo il fugace incontro con Renzi giovedì al Nazareno nella direzione nazionale del Pd, e ai candidati sindaci del centrosinistra. Su questo punto la ministra non si è fatta pregare. «Dal voto dell'8 giugno mi aspetto il pieno - a Pescara come a Montesilvano, a Teramo come a Giulianova e a Silvi». Per la gioia degli interessati che la Boschi ha poi ammonito: «Quando diventerete primi cittadini ricordatevi del tempo in cui eravate semplici cittadini, ricordatevi quello che chiedevate ai vostri sindaci di allora e cercate di mettervi nei panni dei cittadini che andrete a governare». Una lettura kennediana della politica particolarmente apprezzata dal pubblico. Se il pescarese Marco Alessandrini le fatto indossare la maglietta "Pescara Insieme con Alessandrini sindaco", la teramana Manola Di Pasquale ha tirato fuori artigli da leonessa: «Sono sicura di farcela, il sindaco (Maurizio Brucchi ndr) è nudo, al primo turno ha preso il 6% in meno delle sue liste, io il 4% in più, e al ballottaggio non avrà più il sostegno di tanti che pure l'hanno votato». Una sicurezza che fa il paio con quella del giuliese Massimo Mastromauro («Ci sono ottime possibilità di bissare il successo»), che sembra un dandy uscito dritto dritto da un romanzo di Oscar Wilde. Più modesto il silvarolo Francesco Comignani («Sarà una bella lotta, la fiducia è tanta»), mentre il montesilvanese Lino Ruggero è riuscito a dire «Serve coesione per rovesciare la situazione del primo turno». Flash a profusione in chiusura per Marlen Boschi prima della chiusura musicale con «Tutta mia la città» dell'Equipe 84. Sarà un caso?

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